Ford, Henry Ford riuscì ad abbattere i tempi di produzione della sua autovettura, il modello T, nel 1913 dalle precedenti 12 ore e 8 minuti a solo un’ora e 35 minuti!

Con tale innovazione, non solo Ford potè costruire l’auto più economica al mondo, ma riuscì a pagare gli stipendi più elevati al mondo diventando anche tra i più ricchi del pianeta.

Che cosa fece Ford per ottenere questo “miracolo”? applicò la catena di montaggio!

Il punto qui in discussione non sono le gesta di Ford, ma del sistema economico americano. Cosa ha reso grande l’America?

Ci sono almeno tre aspetti da prendere in considerazione per spiegare il successo americano.

PRIMO CONCETTO: negli Stati Uniti il problema dello sviluppo non è mai stato “togliere a qualcuno che ha troppo per darlo ai bisognosi” (concezione squisitamente europea) ma gestire un’ampia, enorme, sconfinata disponibilità di mezzi e risorse. Sono due concetti, quello europeo e lo statunitense, decisamente opposti. La differenza non si limita alla sola disponibilità di risorse, ma alle conseguenze che ne derivano. Il “togliere” richiede un conflitto che genera un partito politico che s’oppone (la destra) contro uno che vuole togliere (la sinistra).

Non è qui importante capire chi abbia ragione tra destra e sinistra. Certamente l’intero scontro sociale per la distribuzione delle ricchezze, non è un’esperienza americana.

SECONDO CONCETTO: l’America è stata fatta dai migranti, gente che più o meno appartiene alla stessa famiglia culturale: cristiani. Ora che siano cristiani cattolici (irlandesi, polacchi, italiani e ispanici) o cristiani calvinisti (tedeschi, olandesi e inglesi) conta poco. Ci sono altre culture come quella giapponese e in misura minore la cinese, senza che esprimano frattura sociale. La base concettuale del migrante è lo spostamento. Gli americani si muovono dove c’è il lavoro; gli italiani no.

TERZO CONCETTO: Lo spazio vuoto della “frontiera” americana era vuoto anche di leggi. Inserire una normativa in uno spazio vuoto è facile perché non comporta alcun compromesso tra le parti, solo buon senso.