L’industria FinTech

Il termine FinTech ha due valenze:

  • modelli innovativi di business posti alla convergenza tra tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
  • le nuove tecnologie emergenti basate soprattutto sull’elaborazione dati (intelligenza artificiale).

Tradizionalmente la finanza ha sempre cercato nell’informatica novità da impiegare e vendere alla clientela, da cui la crisi Subprime e altre, contraddistinte dal non cosciente impiego della tecnologia. 

Si definisce così un aspetto poco esaminato in dottrina e appena sussurrato: la strutturale fragilità del sistema finanziario poggiando su basi tecnologiche non sperimentate.

All’uopo va ricordato come, nel marzo 2019 alla borsa di Wall Street, improvvisamente, tutti i sistemi informatici abbiano venduto in massa i diversi pacchetti azionari generando uno dei cali più importanti della storia.

L’input scatenante è stato l’aver percepito dagli organi di stampa, il concetto di “guerra imminente”, da cui un’ondata di vendite.

Fortunatamente l’evento è accaduto di domenica mattina, quindi senza alcuna conseguenza reale.

Può una borsa valori, di categoria mondiale, sospendere per eccesso di ribasso le contrattazioni solo perché il sistema FinTech impazzisce nei giorni festivi?

Al di là delle considerazioni che non vuole leggere e meditare nessuno (atteggiamento dello struzzo, tipico in era globalizzata) resta il problema di una fragilità strutturale del Web facilmente corruttibile.

La concreta possibilità di perdite d’identità, proprietà di pacchetti azionari e valori affidati al solo mezzo virtuale, per poterli raggiungere, è favolosa!

Tornando alla trattazione di base va considerato come gli operatori FinTech, esternalizzando i servizi bancari, contribuiscono al calo dei costi. Ecco il motivo del loro successo a partire dal 2013. 

Il World Economic Forum colloca le imprese FinTech in 6 aree operative:

  • le prime 3 nel tipico servizio offerto alla clientela dalla banche commerciali (gestione di conti correnti, servizi di pagamento e l’erogazione del credito);
  • la quarta area è dedicata al settore assicurativo;
  • la quinta si concentra sul mercato dei capitali;
  • infine la sesta area di azione è nel settore dell’intermediazione.