Elezioni europee da oggi ai seggi; che bello quando il popolo si può esprimere.

Nel nostro Paese, per diretta responsabilità della Presidenza della Repubblica, sono state negate più e più volte le votazioni a favore di una parte della politica (quella che solitamente perde i confronti elettorali ma riesce a governare).

Ovviamente per evitare questi colpi di Stato ad opera degli ultimi due Presidenti della Repubblica (che dovrebbero rispondere in sede processuale del loro operato per attentato alla Costituzione) sta prendendo forma il “Premierato”.

E’ palese che questa forma di struttura istituzionale è stata pensata per limitare la possibilità del Quirinale di svolgere ancora altri colpi di stato.

Ne consegue che la lamentala di una parte della politica (quella che s’è approfittata dalla vicenda) notando la limitazione dei poteri del Capo dello Stato è reale! Questo potere di scegliere il Capo del Governo affidato alla Presidenza della Repubblica va limitato alla luce dei troppi colpi di stato commessi in questa Nazione a partire dal Presidente Napolitano a favore del pessimo governo diretto dal prof. Mario Monti.

Oggi invece si vota; viva la democrazia!

L’oggetto della presente votazione coglie l’Unione Europea.

Primo quesito; la Ue va sciolta o mantenuta?

Purtroppo, al momento, non è possibile scegliere per la conclusione della pessima esperienza comunitaria sul piano politico. Vuol dire che la Comunità europea è stata un successo sul piano economico, ma un fallimento in termini politici. Oggi nessuno ha maturato la capacità di porsi alle elezioni europee per la conclusione dell’esperienza politica comunitaria.

Cosa resta da poter decidere? Nella forzatura della sopravvivenza obbligata della Ue si sceglie tra:

  • coordinazione tra Stati. Vuol dire che ogni popolo ha la sua legge e istituzioni pensate per quella storia, comunità e persone;
  • integrazione: massificazione di una legge per tutti gli europei che aderiscono alla Comunità europea.

La coordinazione comporta la collaborazione mentre l’integrazione la perdita progressiva dell’identità nazionale.

Cos’è meglio?