Elezioni del 20 settembre 2020 dal punto di vista della destra: insoddisfacente.

Esaminando la democrazia e il suo futuro per il Paese l’esito è pessimo!

Per quanto riguarda quelli di sinistra (i nemici): hanno retto pur perdendo: si stanno difendendo.

Infine considerando il Movimento 5 Stelle, che ha vinto il referendum, la sua scomparsa è ormai un fatto certo.

Questi sono gli elementi in sintesi delle elezioni del 20 settembre, ora una lettura più in profondità.

Oggettivamente il 5 stelle ha vinto il referendum e questo dispiace un mondo doverlo ammettere. C’è però un fatto importante da considerare. Quel 30% che ha votato NO se si compatta alle politiche le vince. Mi spiego meglio. Conservando e arringando chi ha votato NO al referendum, in un blocco politico ben preciso, quel 30% s’impone su ogni partito andando al Governo.

Tornati al Governo si potrà RIPRISTINARE LA DEMOCRAZIA annullando la legge che la limita e dimezzando lo stipendio ai delegati parlamentari. 

Le nuove elezioni politiche saranno in nome e per conto DELLA DEMOCRAZIA.

La sinistra, chiedendo il voto “si” al referendum, ha consegnato una motivazione formidabile alle prossime elezioni. L’OPPOSIZIONE A QUESTO GOVERNO E’ QUELLA CHE LOTTA PER LA DIFESA DELLA DEMOCRAZIA IN UNA ITALIA OFFESA DALLA NUOVA LEGGE SUI PARLAMENTARI.

Una formazione che parte già dal 30% ovvero un valore che automaticamente permette la vittoria politica alle politiche.

La politica che si oppone a quelli di sinistra, che sono ora al Governo diretto da un NON eletto da nessuno, saprà capire il concetto? Ce lo auguriamo.

Che tristezza dover ancora lottare per la certezza della democrazia nel 2020. E’ vero che la Cina comunista soffoca Honk Kong come già face per il Tibet negli anni Cinquanta. Una dinamica simile spesso si vede nei paesi ex-comunisti dell’Europa dell’Est ma in Occidente non lo si credeva. L’Italia resta ancora una Nazione a scartamento ridotto sul piano della qualità della democrazia.

Forse la battaglia per la democrazia non finisce mai. Ecco cosa le elezioni del 20 settembre, seppur perse da questo punto di vista, c’insegnano.