Discoteche e negozi come i locali pubblici, per legge, hanno una cubatura o capienza massima occupabile. Che ci si faccia caso, entrando in un mezzo pubblico, come un ascensore, è sempre ben visibile una targhetta indicante il massimo di persone presenti.

Peccato che tale indicazione di massima capienza possibile, non sia stata collegata anche ai servizi igienici.

Pensando alla Rinascente a Milano, su 5 o 6 piani di “cose” da vendere, con un’occupazione di circa 6mila persone, compreso gli annessi ristoranti all’ultimo piano, la disponibilità di servizi igienici è minima-scarsa-modesta.

Non è finita, giunge notizia delle confidenze di un “PR”, ovvero di un addetto alle pubbliche relazioni, una persona che riempie i locali di clienti.

Questa persona narra che su uno spazio occupabile di 1.500 persone, ad esempio, spesso accade che ce ne siano 2000 se non di più. Stessa cosa su altri locali più grandi che con 2.500 posti ne accolgono 3.500 persone.

Che sta accadendo? perché succede questo e chi è così sciocco da infilarsi in un buco dove non si rispettano gli spazi vitali?

Il PR afferma che la legge è sbagliata. Francamente a tale affermazione mi trovo in netto disagio perchè NON riconosco di fronte a me l’autorevolezza che apprezzerei incontrare.

Dichiarare che la legge è sbagliata è così banale e inutile, che solo un immaturo ci si avventura.

Non è finita, sul piano dell’immaturità, abbiamo un esercito di Greta-gretini che affollano locali, specialmente di sera, che sono non adeguati.

La non adeguatezza si scopre rapidamente, non tanto dalla presenza massiccia di ospiti, ma certamente dal numero di bagni disponibili per genere.

Pochi bagni per donne e per maschi è un inequivocabile indice di inciviltà del locale che va chiuso per inadeguatezza.

Forse dove la legge pecca è nell’assenza di collegamento tra spazio d’accoglienza clienti e fruibilità di servizi igienici. Oggi non è così, ma dovrebbe esserlo.

Altro che Greta-gretini, animali al bivacco nelle discoteche incapaci di guardarsi intorno e giudicare.

Gente che sotto la doccia ci perde molti, ma molti minuti, incuranti dei 50 litri a minuto che scorrono inutilmente. Alla faccia della siccità. Ma lo sappiamo, questi sono i Greta-gretini.

Le discoteche sono quel luogo di perdizione e ritrovo della superficialità di una generazione che non sa guardare spazi vitali e accessibilità di bagni, quindi non sa selezionare e rifiutare.