Aurelio Lepre ha scritto diversi libri d’approfondimento sul peggior periodo storico italiano recente ancora aperto. Significa lo studio di una fase storica dove i giudizi non sono chiari. L’assenza di chiarezza deriva dalla confusione tra passione e ragionamento. Non solo. C’è anche l’interesse di parte della politica, sopratutto dal P.C.I. oggi PD, nel coprire responsabilità criminali. Quando la politica entra nella valutazione storica la confusione è totale perchè non si ricerca la chiarezza bensì solo il coprire qualcosa.

Nel testo in esame, con grande scorrevolezza (che si perde nella conclusione) emergono una quantità di dettagli e ragionamenti di grande respiro. Qui di seguito il riassunto delle pagine più espressive del libro.

LE DATE DA RICORDARE PER CAPIRE IL PERIODO.

9 luglio 1943, gli Alleati sbarcano in Sicilia

25 luglio 1943, seduta del Gran Consiglio e caduta del Fascismo

3 settembre 1943, firma dell’Armistizio a Cassibile (Sicilia). Fatti che saranno noti al pubblico solo l’8 settembre 1943

10 settembre 1943, Hitler riuscisse lo Stato Maggiore per decidere cosa fare dell’Italia: una nuova Polonia o un alleato di serie B? (pagina 98)

12 settembre 1943, Mussolini è liberato da un commando tedesco. Inizia la storia della Repubblica di Salò.

2 giorni prima della liberazione del Duce, le annessioni tedesche di territorio italiano e il controllo del Brennero (pagine 99 e 100 del testo).

Aurelio Lepre dedica le prime 100 pagine agli artefatti necessari per poter entrare nella vicenda. Da pagina 118 “doccia fredda”, quasi un brivido. Viene narrato il momento in cui il PFN (Partito Fascista Nazionale) esclude il dibattito interno autocertificandosi come l’unica risposta alla Nazione. Detto in altri termini i Fascisti si considerano l’unico interlocutore politico nazionale.

Un fatto del genere è già accaduto in ogni dittatura specie comunista. L’intera Europa dell’Est e la stessa Russia sono rimasti incastrarti in questa trappola per decenni. La sorpresa è che ciò avvenga in un paese “civile” come l’Italia, dove in realtà già c’era il Fascismo da 20 anni. Si potrebbe dire “nulla di nuovo”. In realtà non è così. Nei 20 anni di Fascismo al potere c’è sempre stato almeno in dibattito interno al partito. Nella Repubblica di Salò, al contrario, viene a mancare anche questo! Almeno a chiacchiere, poi si vedrà che non è neppure così. Non lo è nella misura in cui saranno gli stessi fascisti a cercare un dialogo con la Resistenza in funzione anticomunista (gli uomini del ponte).

Aurelio Lepre sottolinea questi distinguo e passaggi in più occasioni. Negli articoli successi a questo, si entrerà più nel dettaglio. Grazie Prof. Lepre per averci permesso queste riflessioni. Segue un successivo articolo.