Aprire una sede negli Usa di produzione o commercializzazione. E’ qualcosa di reale e fattibile. Peccato che gli imprenditori italiani non l’abbiano capito.

Aprire una sede negli Usa è fattibile, basta solo volerlo. In realtà il vero ostacolo è la paura degli imprenditori italiani terrorizzati dalle proposte dello Stato Italiano. L’Italia presta denaro, senza interesse, da restituire in 10 anni per questo tipo d’operazione. L’importo è pari al 12,5% del fatturato medio dell’ultimo triennio. Ebbene queste condizioni fanno letteralmete impazzire di paura i nostri imprenditori. Mamma mia: ma che gente che abbiamo nella posizione di capo aziendale!

La critica è motivata da una decina di contatti con imprenditori italiani. Inizialmente hanno accettato poi si sono tirati indietro. La motivazione è che la restituzione in 10 anni gli spaventa. A nulla è valso sapere che il denaro è assegnato all’azienda di cui ne detiene il controllo. Il consulente è colui che si reca all’estero e ci resta fino a successo.

Andando oltre la pietà che si prova per questi imprenditori che vogliono restare piccoli resta un fatto. Dove localizzare la sede americana dell’impresa italiana?

Aprire una sede negli Usa richiede uno “studio sul territorio”. Vuol dire che tra la California (impossibile) e il Nevada (estremanente favorevole) ci sono differenze. In linea di massima gli stati più disponibili con finanziamenti sono diversi. Il Texas, il Michigan e il Nevada. Sicuramente anche quelli del deep south (Missisipi, Arkansas, Georgia e Lousiana).

La condizione d’aprire una sede negli Usa è FONDAMENTALE per posizionarsi sul mercato nord americano. Non si opera con stabilità su questo mercato senza una sede operativa! Queste sono le regole. Meglio ancora se si dovessero assumere più di 12 dipendenti.

Serve quindi un residente italiano che si stabilizzi negli Usa per anni. Infatti questo è il mio ruolo. Io faccio esattamente questo. Peccato che nessuno lo abbia capito benchè spiegato.