La ricerca e innovazione. Osservatorio sulle condizioni economiche dell’industria degli stampi

Un 2011 a macchia di leopardo dove la ricerca e innovazione non cresce

Non per tutti l’anno in corso riserva novità piacevoli e questo è il vero problema della “nuova era” che stiamo vivendo, dal 2009 in poi. Il concetto è di una estrema semplicità (affermato adesso con il senno del poi): il mercato è cambiato ancora una volta. Tant’è vero che “..anni fa i clienti venivano a noi stampisti, adesso ce li dobbiamo andare a cercare” parafrasando quanto ci dichiara il Presidente dell’Ucisap. A questa profonda considerazione, oggi se ne aggiunge un’altra: solo chi ha investito e lavora anche sull’estero, riesce a reggere il nuovo mercato.
Infatti possiamo apertamente parlare di nuove regole, rispetto “le vecchie”, applicate fino alla fine del 2008. In questa maniera si enucleano tre fasi:
– fino al 2004 dove i clienti “cercavano gli stampisti”;
– dal 2005 alla fine del 2008 dove si è invertito il flusso di contatto con il cliente, per cui non si viene più cercati ma bisogna utilizzare procedure di marketing e pubblicità per intercettare il cliente;
– dal 2009 ad oggi, dove l’innovazione in tutti i sensi, ivi compresa quella tecnologica e le strategie di mercato, contano più di ogni altro aspetto comunemente affrontato nella dinamica aziendale di uno stampista.
Va osservato come ogni “era” (la si definisce tale perché cambiano le regole d’ingaggio in ogni periodo) tenda ad avere uno sviluppo nel tempo sempre meno esteso, il che avvicina le svolte andando avanti negli anni. In pratica se il primo periodo qui indicato, rappresenta quello storico degli stampisti, dove si è formata la categoria, il successivo si apre in un lasso temporale di appena 4 anni. Infine quello attuale, si sta sviluppando in questi giorni nel suo terzo anno, ma che ci lascia in aperta incertezza per lo stesso fine anno 2011 riservandoci qualche altra sorpresa in vista del 2012 (crisi greca, l’euro che come moneta europea resta in dubbio, ipotesi di collasso sociale in Cina come avvenuto e in corso nell’intera area del Maghreb e del Medio Oriente, con successivo collasso del nostro export in quell’area, voci d’insolvenza dagli USA etc..)
Se questo è il “titolo di apertura” di STAMPI a settembre, è palese che la ricerca attiva della Redazione è sempre più orientata sia sulla internazionalizzazione, che negli aspetti d’innovazione tecnica, per portare “notizie fresche” o degne di nota ai lettori, al fine d’invitarli a seguire questo percorso nella gestione delle loro imprese.

La novità: bassi o alti investimenti?

Sul discorso di quanto dev’essere un investimento, per avere una ricaduta in termini di produttività, “apriti cielo”. Rischiamo d’addentrarci in un labirinto dove tutti hanno ragione. Nell’incertezza di un mondo dove ogni esperienza ha il suo valore per cui è difficile scegliere, la Redazione preferisce, attraverso lo strumento dell’intervista, offrire al lettore dei “casi aziendali” su cui studiare e possibilmente, trarne degli spunti.

Il poliuretano finito

In un processo di stampaggio per ottenere scocche si può lavorare, a livello di materia prima, sia dalla plastica che dal poliuretano. La differenza è sostanziale si parte nel confronto dell’investimento iniziale. Osservando la tabella qui predisposta, emergono delle differenze sostanziali tra metodi di lavoro.

Ovviamente si sta parlando di prodotti a parità di livello qualitativo e d’impiego il che rappresenta la base del contronto. Al fine di non sollevare una rivolta tra i lettori che operano sulla plastica ma anzi, invitando tutti a un sereno quanto profondo dibattito sull’argomento, seguono delle nozioni tecniche.
La formula Tech in Poliuretano della F.lli Rossetto
TECH® è il nome registrato di un prodotto in poliuretano nato dalla ricerca sviluppata in azienda. Le caratteristiche di base, senza tradire il segreto industriale sono:
• è un composto strutturale, quindi non necessita di alcuna struttura metallica interna;
• si tratta di un materiale ad alta densità (600-700 Kg/m³) che permette di realizzare qualsiasi forma, con spessori anche molto sottili. A differenza delle materie plastiche, nello stesso pezzo, si ottengono spessori variabili da alcuni millimetri fino a qualche centimetro, mantenendo la superficie a vista priva di “effetti ritiro”. Queste superfici possono avere dei bassorilievi o essere forate;
• il poliuretano è possibile averlo anche colorato o bicolore grazie alla particolare tecnica di lavorazione basata su uno stesso stampo, non solo ma le superfici possono essere lisce, goffrate o entrambe nello stesso pezzo;
• il prodotto gode di un’elevata resistenza agli urti, ben superiore a quella dei tradizionali rigidi strutturali, mantenendo comunque l’elasticità in termini di comfort e una buona resistenza al graffio;
• per lo stampaggio, in questo ciclo produttivo s’impiegano stampi in resina epossidica o alluminio, che richiedono un investimento iniziale notevolmente inferiore (circa un ventesimo) a quello richiesto per uno stampo in acciaio o alluminio, utilizzato per le materie plastiche;
• può essere co-stampato: è possibile abbinare alla superficie rigida un elemento in poliuretano integrale e morbido, per dare alla zona seduta una sensazione d’imbottito. Inoltre può anche essere co-stampato con pellicole serigrafate;
• il prodotto è ignifugo secondo le seguenti normative:
Classe 2 italiana UNI 9177:2008; precisazione: essendo il Tech un materiale considerato rigido, il test eseguito non è il classico per gli imbottiti, bensì quello molto più severo del pannello radiante (UNI 8457:2008 – Uni 9174:2008). La classe 2 si riferisce pertanto a questo livello. In base al D.M.18.03.2006 D.M.1908. 1996 e D.M.1809. 2002, la classe 2 è sufficiente per i luoghi pubblici italiani.
Technical Bulletin 117, Section A Part I and Section D Part II.
Classe inglese BS CRIB 7 (5852:2006)
Classe inglese BS CRIB 5: (metodo di prova: Consumer Protection; the furniture and furnishings fire safety regulations 1988 n.1324 schedule 1, part 1 and Amendment n. 2358/1989)
• sono anche disponibili altri test:
Solidità del colore allo strofinio (EN ISO 11640:1998)
Invecchiamento accelerato con lampada UV ASTM G 154-06 (agenti esterni)
• C’è da considerare anche un premio offerto al TECH e quindi al suo ciclo produttivo. Si parla del“INTERZUM AWARD 2009” per l’innovazione.
La formula Free Form in Poliuretano della F.lli Rossetto
Il FREE FORM è anch’esso un prodotto in poliuretano del tipo morbido colorato;
• risulta molto gradevole al tatto;
• ha elevata resistenza meccanica, sia come elasticità intrinseca che resistenza al graffio. Particolarmente indicato per la produzione di sedute per sgabelli, sedie, poltroncine;
• Solitamente FREE FORM viene stampato su un inserto in metallo, in POLTRONG, in legno, in plastica o combinazioni di questi. Si utilizzano stampi in resina epossidica o in alluminio;
• ha una densità media di 250 kg/mc.
• è ignifugo secondo le seguenti normative:
Classe 1IM italiana, D.M.26.06.84 art. 3, mod. D.M.03.09.01 (metodo di prova : UNI 9175/1987 e UNI 9175/FA1-1994)
Classe inglese BS CRIB 5: (metodo di prova: Consumer Protection; the furniture and furnishings fire safety regulations 1988 n.1324 schedule 1, part 1 and Amendment n. 2358/1989)
Cigarette Test (metodo di prova: Consumer Protection; the furniture and furnishings fire safety regulations 1988 n.1324 schedule 4 part 1 and Amendment n.2358/1989).
• Sono inoltre disponibili i seguenti test:
Resistenza ai liquidi freddi (EN 12720/97)
Comportamento delle superfici ai prodotti di pulizia (PTP 53/95)
Solidità del colore allo strofinio (EN ISO 11640:1998)
Invecchiamento accelerato con lampada UV ASTM G 154-06 (agenti esterni)

INTERVISTA
Domanda: grazie per aver concesso in esclusiva un’intervista al magazine STAMPI, voi chi siete?
Claudio Rossetto: Conosco sia la rivista che l’Associazione Ucisap. La F.lli Rossetto S.a.s. è un impresa di 120 dipendenti e 10 milioni di euro di fatturato sviluppato al 50% con l’estero. Ci troviamo in provincia di Padova.
Domanda: voi siete degli stampisti?
Claudio Rossetto: noi siamo anche degli stampisti! Mio fratello Daniele ha un’impresa che studia e progetta stampi solo per la F.lli Rossetto, in questa maniera abbiamo scisso la parte ricerca e sviluppo dall’utilizzo per nostre necessità. Praticamente siamo stampisti e utilizzatori di stampi per l’applicazione in esclusiva di marchi solo nostri quali TECH e FREE FORM che ci consentono un’altissima personalizzazione del prodotto al cliente.
Domanda: ci spieghi meglio.
Claudio Rossetto: al mercato noi diamo il semilavorato, che verrà completato dai nostri clienti in base alle singole necessità nazionali e di area geografica dove operano. Non solo abbiamo anche al 50% del fatturato prodotti (poliuretani stampati) finiti (in esclusiva per i nostri clienti) che collochiamo su altri mercati. Tutto questo lo possiamo realizzare perché abbiamo svolto in casa sia ricerca e sviluppo per stampi dedicati solo a noi, quindi una lavorazione originale sulle materie prime per prodotti dedicati. Tutto qui. In sintesi si parla di poliuretano per poltrone e divani.