Ricavo marginale nella gestione aziendale, la tabella.

Il ricavo marginale nella gestione aziendale ha un’importanza ancora sconosciuta. Ci troviamo ai confini della nuova conoscenza nell’ambito della gestione d’azienda. Purtroppo non tutti gli imprenditori hanno capito l’importanza di questi nuovi scenari. Del resto, finché non verrà istituita una scuola-accademia-facoltà per imprenditori, questi sono i risultati. La Confindustria non è neppure cosciente del problema dell’ignoranza della classe imprenditoriale. Sull’argomento si rinvia al noto testo, L’impresa padronale.

Entrando nel dettaglio del ricavo marginale nella gestione aziendale, serve partire dalla nota tabella. I “punti deboli” dell’esemplificazione sono 3. Il primo riguarda la differenza tra quantità venduta nel totale e quella d’incremento analizzata nello studio. Perchè considerare solo la seconda in luogo di quella complessiva?

Punto due: la quantificazione delle spese. Si obietta che ai costi fissi ci sono anche quelli variabili al crescere della produzione.

Infine il terzo punto analizza la quantità di produzione per singolo dipendente in relazione al costo. Il riferimento è al concetto di produttività. Usualmente nell’industria la produttività del lavoro è pari a 6 volte il costo industriale. (Nei bar/pubblici esercizi arriva a 12 volte).

Tutte le obiezioni sono valide! Nonostante ciò il sistema del ricavo marginale nella gestione aziendale come qui ipotizzato resta valido. Lo è perché pur modificando i dati (dal breve al medio periodo) la linea di tendenza è confermata. Relativamente alla STRATEGICA differenza tra produzione d’incremento e quella totale c’è una precisazione da fare. Nel caso l’azienda analizzata sia ferma e stabile (senza ulteriori assunzioni) è valido considerare il totale della produzione. Quindi il totale dei beni prodotti per il prezzo di vendita è pari al ricavo totale. Al contrario il ricavo marginale emerge dalla necessità d’assumere nuove persone o introdurre macchinari.

Spiegato meglio, il ricavo marginale è il parametro di riferimento per un’impresa in movimento che investe e assume.

Ovviamente lo stesso ricavo marginale serve anche a un’azienda stabile o in fase recessiva.

Comunque il ricavo marginale c’interessa per valutare un cambiamento nella produzione. Assunzione o macchinari nuovi che siano.

Ecco riproposta la nota tabella già analizzata in precedenti articoli.

TABELLA ESPLICATIVA

indice dei dati:

  • prima colonna: numeri dipendenti;
  • seconda: quantità prodotta;
  • colonna (3) prodotto marginale: si noti come cala
  • colonna (4) prodotto marginale per il prezzo di vendita pari a 10 euro
  • colonna (5) costi FISSI pari a 300 (affitto, stipendi)
  • colonna (6) il ricavo marginale come differenza. Si noti come “precipita” il valore.

(1)     (2)       (3)                       (4)                 (5)                          (6)

1        40      40                 40 x 10 =400        300                400-300=100

2        70     70-40=30    30 x 10 =300         300                300-300=0

3        90     90-70=20    20 x 10 = 200        300                300-200= -100