Psicologia del consumatore rappresenta un testo base sull’argomento scritto dal prof Giovanni Siri, titolare dell’unica cattedra che esiste in Italia sul tema.

Con entusiasmo abbraccio il libro 6 di questa stagione estiva che volge al termine vero l’autunno. Una stagione di studio molto intensa.

Purtroppo anche il prof Giovanni Siri non rispetta l’apostrofo tra vocali, il che m’impone d’apporre più e più correzioni al testo, pagina per pagina e più volte per pagina (che noia!).

Per il momento tollero il difetto chiedendomi perchè il rispetto della grammatica sia così difficile per uno che scrive libri! Certamente, con questo difetto, la considerazione verso l’autore inequivocabilmente cala anche se mi sforzo di non farci caso.

Il filo conduttore del testo, almeno nelle prime battute coglie i seguenti aspetti:

  • divisione tra psicologia del consumatore e studio del comportamento del consumatore;
  • il consumo rappresenta un segnale d’aderenza o distacco dall’attuale sistema culturale;
  • i processi di base sui quali costruire la comprensione della personalità sono:
  • la percezione (selezione delle informazioni pertinenti)
  • sensazione ovvero i sensi che servono a raccogliere quelle info che verranno selezionate. Si tratta della vista, olfatto, udito, tatto e gusto;
  • l’attenzione;
  • e infine la motivazione.

Il filo conduttore del testo è ovviamente interessante, anche se sopravvaluta il ruolo del consumo nella società moderna.

Non solo, i più richiami ad un altro studioso, Giampaolo Fabris, tutti scritti intorno ai primi anni duemila, si riferiscono ad un consumatore che per comprare ha la necessità di toccare, odorare, sentire a tatto il prodotto il che è vero e comprensibile, ma in perfetta contro tendenza con gli acquisti on line.

In effetti cosa si compra on line?

Si comprano da virtuale i biglietti del treno e dell’aereo o anche cibo come stoffa?

Nel caso dovesse emergere che da virtuale si dovessero comprare anche beni come abiti e cibo, le tesi del prof Giampaolo Fabris, per quanto suggestive e condivisibili, decadono!