Mondiali di scherma attualmente in corso; un evento sportivo a carattere olimpionico. Tra le diverse discipline a confronto, il dettaglio che risalta più di tutti è l’atleta ucraina che vince sulla russa e non le stringe la mano, motivo per cui non solo perde il titolo di campionessa ma è anche allontanata!

Il mondo insorge e a ragione!

L’atleta ucraina afferma che la sua famiglia è attualmente in un ricovero sotto bombardamento russo, motivo per cui non può stringere la mano a una russa.

Il problema ora si sposta ad un livello più elevato coinvolgendo i vertici dell’organizzazione sportiva mondiale.

La domanda è semplice: perchè la squadra di scherma russa non è stata allontanata dai giochi prima della loro apertura per motivo d’esclusione essendo una Nazione attaccante?

Un fatto di questo tipo fu già celebrato in occasione dell’invasione russa dell’Afghanistan negli anni Settanta. Purtroppo va riconosciuto che la politica della dittatura russa non cambia al netto di tutte le esclusioni già subite, come a dire che un conto sono gli eventi sportivi e mondiali e un altro la politica della Russia.

Di fronte a una recidiva di questo livello, l’esclusione della Russia dagli eventi internazionali dovrebbe essere la norma, una procedura da estendere anche alla Cina comunista, quella con capitale Pechino. La distinzione è importante perchè c’è una Cina comunista che resta pericolosa per il benessere del mondo e una Cina nazionalista (che corrisponde all’isola di Formosa o Taiwan come chiamata al momento) che contribuisce al bene di tutti.

La Cina come la Russia comunista vanno isolate dal resto del mondo per il benessere di tutti.

No all’import di “made in China” è la risposta più saggia e semplice che l’Uomo della strada può immediatamente applicare contro la Cina comunista.

Tornando ai mondiali di scherma, che ci fanno la Russia (e la Cina) in quei giochi?