Maturità 2019 con trappola. Vuol dire che nella formulazione del tema di maturità, diffuso dal Ministero il 2 aprile a tutte le scuole, c’è un testo che induce in errore. Lo studente che ci casca, sbaglia!
Il riferimento è all’ammortamento delle spese di marketing da sostenere nello stabilimento di yogurt, passando da un prodotto al lattosio all’assenza di glutine.
La campagna di marketing, che si vorrebbe porre sotto ammortamento, è necessaria al lancio della nuova immagine aziendale verso i clienti. Qui è l’errore in cui lo studente non deve cadere!
Il primo segnale di trappola (ma non esaustivo) risiede nella natura della spesa. Non si tratta di beni materiali. E’ anche vero che esiste l’ammortamento per beni immateriali seppur più ridotto e raro.
Il riferimento per ammortizzare beni NON materiali riguarda i brevetti, quindi i programmi software e l’insegna oltre ai costi d’impianto. Si rammenta che per costi d’impianto ci si riferisce alle parcelle di notaio, avvocato e commercialista nel solo momento di fondazione dell’azienda.
A questo punto e fuori da tali coordinate si potrebbe ancora porre sotto ammortamento altre spese? La risposta è SI.
Si possono ammortizzare le spese di manutenzione (se sono certe e quantificate) in ogni tipo d’azienda.
Stesso trattamento per i costi d’addestramento e qualifica del personale SOLO PER LE IMRESE IN AVVIO.
Questo NON è il caso del 2 aprile.
Non essendo in start up (come si usa dire in linguaggio non italiano) l’impresa della maturità 2019, NON ha diritto all’ammortamento.
Tanto di più che le spese indicate nella traccia sono di marketing e non di addestramento e qualifica!
NON è neppure possibile porre sotto ammortamento i costi straordinari per riduzione del personale come incentivi all’esodo in quanto il recupero di ricchezza per l’azienda è aleatorio.
Concludendo, si può (eccezionalmente) ammortizzare altre spese che non siano riferite a beni materiali, ma solo in determinati casi che non sono quelli della traccia di maturità del 2 aprile. Ecco dov’è la trappola: indurre lo studente a porsi il dubbio e cascarci.