Malthus e la sua previsione di saturazione del mercato. Riassunto numero 11 tratto dal testo Economia Politica del prof Stefano Zamagni.

Malthus e la sua previsione sulla saturazione del mercato, rappresentano l’aspetto più importante dello studioso vissuto tra il 1766 e il 1834. Infatti David Ricardo, suo contemporaneo e oppositore (perchè borghese) non capì il concetto. La saturazione della produzione sul mercato sarà studiata e spiegata da J. M. Keynes nel Novecento.

Riprendendo quanto scritto nel riassunto numero 10 della serie, Malthus fu partigiano degli agricoltori (i prorietari di terra). Si vararono nel 1815 le corn laws a favore della produzione nazionale di grano grazie a dazi all’import. Dalla protezione ai prodotti agricoli, emersero salari più elevati per gli operai dell’industria. Contemporaneamente, l’industria inglese, che avrebbe potuto dominare i mercati europei non potè esportare causa dazi. Nel complesso derivò una contrazione dei profitti dell’industria a favore dei terrieri espoertando meno e pagando salari più elevati.

L’abolizione delle corn laws fu del 1846 ad opera di David Ricardo (1772 – 1823).

La lotta tra Malthus e Ricardo, come già scritto, ricorda quella in atto, in questi anni, tra globalizzati e anti globalizzazione.

In questo contesto, il prof. Zamagni introduce Jean-Baptiste Say (1767 – 1832).  Say affermò, a differenza di Malthus, che tutta la produzione viene sempre venduta scongiurando una crisi di sovra produzione. Sarà Keynes, nel 1936, a smontare le tesi di Say.

Non solo. Per Say la moneta è solo un dettaglio in quanto le “merci si comprano con le merci“.

Forse il prof. Zamagni, introduce Say, come sostegno alle tesi di Ricardo, quella stessa impostazione che porterà alla crisi del 1929.

C’è ancora un concetto che riguarda Malthus prima di passare al Ricardo. Entrambi i protagonsiti della discputa su industria si o no, perdono un dettaglio. Non è vero che il clico economico è chiuso come indicato nel Tableau économique del 1758. Ad ogni ciclo economico successivo, aumenta il saggio di accumulazione e quindi i profitti, creando nuove opportunità.

La differenza tra quanto si credeva ed invece è, corrisponde all’aumento della dimensione degli affari al termine di ogni ciclo. Semplificando si può parlare di progressione geometrica nei profitti. In tal senso si antipica il concetto di moltiplicatore di Keynes.