Legge 150/2000 – Pubblica amm.ne & cittadino un disegno imperfetto.

Legge 150/2000, ai più non dice nulla, una delle tante norme che ogni anno pretendono di cambiare il Paese. Questa disposizione del 2000, nello specifico, si riferisce alla COMUNICAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE al cittadino. Sostanzialmente si è voluto passare da un’amministrazione pubblica che non dialogava con il cittadino a un rapporto comunicativo.

In realtà la legge 150/200 non nasce per caso, rappresentando la somma degli sforzi già compiuti. In particolare negli anni Ottanta e Novanta si stabilisce un obbligo informativo da svilupparsi mezzo stampa. Praticamente, nel quadro di un sostegno alla stampa, si costrinse la PA a “comunicare” la sua missione d’esistenza. Del genere: batti un colpo se ci sei.

In effetti la Costituzione italiana non prevede un diritto alla comunicazione e all’informazione. Pare che il disinteresse costituzionale fosse motivato dal volersi distaccare dal Fascismo e dal suo ministero della propaganda. Per sentirti lontani dal Fascismo è stata quindi fatta una serie di leggi portando la PA a fare propaganda. Sostanzialmente questo è il senso del discorso. Fatta la legge Costituzionale, è stata aggirata da altre leggine. Questa è la legge 150/2000 e quelle che l’hanno anticipata nei decenni.

Perchè sono così critico verso questa norma? In fondo che l’Ente locale dichiari cosa sta realizzando è sano e corretto verso gli elettori. E’ vero. Quest’impegno verso la Nazione nello spiegare cosa si stia facendo è sano. Non lo è più quando per realizzarlo sia stato necessario istituire ben 2 uffici: quello stampa e l’ufficio relazioni con il pubblico. Altri posti di lavoro però riservati solo a quelli che hanno titoli e sono stati appositamente formati al ruolo (una casta).

Non è finita. I partiti hanno usato questa “legge” per pura propaganda. Si tratta di un tema scottante che ha portato al fallimento l’intero impianto della legge 150/2000. Segue altro articolo d’approfondimento.