La verità su Giulio Regeni si chiama stupidità e immaturità globalizzata. Sconvolge l’estrema superficialità di una ricerca sui diritti civili svolta in un paese islamico privo di diritto!

La verità su Giulio Regeni non viene resa nota per ovvi motivi non correlati ai fatti penali. Al contrario la non verità sul caso cela un’incredibile assurdità: l’arroganza dei giovani globalizzati di credere che il modo sia a tutto tondo uguale per tutti. Questo non è vero. Esistono 9 diverse culture e civiltà da 50mila anni. Pare che questa ovvia realtà sia sistematicamente dimenticata.

Partiamo dalla base del ragionamento perchè sia comprensibile. Esistono 9 culture nel mondo, quella occidentale è appena il 10% del pianeta. Le altre culture hanno diversi modi di vivere, amare, morire, mangiare, vestirsi etc.. La globalizzazione (che è fallita) ha preteso di massificare tutte le culture in nome del consumo. Ovviamente non basta solo il pc e un telefono portatile per unire 50mila anni d’umanità che ha scelto di vivere diversamente. Questo voler trascurare l’ovvio è un tratto caratteristico della modernità e della globalizzazione. A conti fatti un ragazzino, il Regeni, si è presentato in Egitto con una ricerca sui diritti civili.

La verità su Giulio Regeni corrispondere a una stupidità d’ampia dimensione che risponde a un’arroganza. La pretesa d’imporre a un paese islamico, solitamente non interessato ai diritti civili (come tutto l’Islam), la purezza ingenua della ricerca sociale. Perchè è così difficile spiegare ai ragazzi che non si può andare in giro credendo che tutto il mondo segua le stesse regole?

Che pena si prova per quelle persone che scandiscono lo slogan: verità per Giulio Regeni. Fanno pena perchè incapaci di riconoscere un fallimento, quello di una globalizzazione sbagliata e arrogante. Il mondo non segue le stesse regole. Far finta di non saperlo significa morire. E’ così semplice! Dispiace per il ragazzo Regeni che non ha saputo distinguere tra il pericoloso e il possibile.