Costo medio annuo di uno studente italiano pari a 6.500 euro. Appunti su una nuova formula di tassazione in Italia in vista di un cambio di gestione politica.

Costo medio annuo di uno studente italiano pari a 6.500 euro! Vuol dire che per 13 anni di studi, alla maturità, sui nostri ragazzi sono stati investiti 6.500 euro per 13 uguale a 84.500. Il conto ovviamente lievita con l’università dove però le tasse universitarie sono più equilibrate rispetto la scuola. Nasce ora un quesito. Possiamo permetterci di pagare per ogni studente 6.500 euro all’anno a fronte di un contributo della famiglia all’incirca di 150 euro?

La questione non è di poco conto, sia sul piano della responsabilizzazione del cittadino, sia in termini finanziari. L’Italia è fortemente esposta come debito pubblico per cui andrebbe rivisto questo “equilibrio”. Il diritto allo studio non centra nulla. Chi ha la media dell’8 ha diritto alla borsa di studio, gli altri paghino almeno il 50% del costo d’istruzione annuo. Perchè sarebbe un’eresia quest’affermazione? Onestamente su un dislivello così acuto tra prestazione e riscosso, non c’è da essere di sinistra quanto destra: è una questione di civiltà. Il tutto aggravato dalla totale non coscienza delle famiglie e allievi. Nessuno si rende conto di ricevere tanto-troppo e forse neppure lo Stato di spendere così tanto.

Il confronto tra costo di formazione e cultura (civiltà) è altrettanto drammatico. In linea di massima, in Occidente, la spesa per gli studenti è più o meno la stessa. Precipita invece a 50 dollari/anno in Africa e si assesta a 20 nei paesi islamici ad ovest dell’India. Bastano queste considerazioni per avere dubbi sulla tenuta di un matrimonio misto. Come fanno a convivere adulti diplomati, frutto d’investimenti completamente diversi? Un occidentale diplomato da 84.500 euro con un’africana da 650? Si fa presto a gridare al razzismo appena espresso questo ragionamento, ma il dramma resta in tutta la sua enormità di frattura culturale.

Ovviamente anche di questi dislivelli tra culture nessuno ha coscienza.