La presunzione d’essere dalla parte giusta spacca la democrazia. Spunti dal caso “Macerata” e severa critica alla globalizzazione come alla gestione della Repubblica da parte della sinistra.

La presunzione d’essere dalla parte giusta, uccide il confronto e la civiltà. Accade quasi sempre nel mondo globalizzato e nelle democrazie immature. Il riferimento coglie in pieno l’Italia a guida PD. Al contrario, negli Usa, è possibile anche bruciare la bandiera quale atto di protesta. Quando in un paese possono esprimere la loro idea bianchi e neri, razzisti e oltranzisti dei diritti civili, omosessuali e persone normali, la democrazia è salva! Tutto il contrario avviene se una parte si sente “superiore” all’altra. Il ragionamento si sposta non solo sui recenti fatti di Macerata, in Italia, ma in generale sull’era globalizzata.

In genere, ad esempio, essere contro l’importazione massiccia d’immigrati, per esigenze private del partito PD alla ricerca di una nuova massa elettorale, espone al giudizio di razzismo. Se questo è il prezzo per ragionare e ben venga il razzismo! Come si nota le parole spesso girano a vuoto. Razzista, fascista, omofobo e ancora altro, sono etichette lanciate per impedire il confronto dialettico.

In internet si legge che l’omofobia è l’avversione preconcetta all’omosessualità. E allora? In effetti come si fa a non essere avverso alla malattia? Tumore, cancro, leucemia, Parkinson, sono tutte malattie per cui esserne avversi è atto di civiltà. Dove la differenza tra quanto appena citato e l’omosessualità confusa appositamente con i diritti civili? Il tema qui in discussione non è la patologia comportamentale con effetti sessuali, che si chiama omosessualità, ma la presunzione d’essere dalla parte giusta. E’ questa presunzione che ha condotto alla crisi della democrazia.

La presunzione d’essere dalla parte giusta, è il vero killer del dialogo e confronto aperto su cui poggia la civiltà. In Italia il PD ha minato la sopravvivenza della democrazia.