La discriminante sul prezzo della benzina avviene, qui negli Stati Uniti in base alla Contea. Nello Stato della California, dove per fare il pieno alla macchina si sopportano i costi più assurdi ed elevati, tra contea e contea ci sono delle differenze del costo alla pompa. Mi spiego.

In California e in particolare in questo stato di tendenza “democratica” (quindi non repubblicano) il costo della benzina oscilla tra i 5,3 e i 6,2 dollari al gallone. Per avere una misura con l’Italia, il gallone corrisponde a 3,78 litri. Ne deriva che il costo al litro negli Usa è, al più caro pari a 1,40 euro al litro (considerando 5,3 $/gallone come unità di misura).

Nel caso si volesse prendere come base di calcolo i 6,2 $ al gallone, al litro sarebbe 1,64 euro (comunque meno costoso dell’Italia!).

Chiarito come non scandalizzi affatto il costo del pieno all’autovettura per un italiano in America, si scopre una novità interessante.

Nell’ambito della stessa California, le contee (assimilabili alle provincie italiane) che sono prossime al confine con l’Arizona e il Nevada, applicano costi di benzina alla pompa, decisamente minori rispetto ai grandi centri urbani. Nel dettaglio si trova un 4,7 a Yucca Loma (nei pressi del Parco Nazionale di Joshua) verso l’Arizona, quindi 4,5 a Barstow  sulla via per il Nevada.

Lo stesso costo in Arizona è di 3,5 dollari al gallone (valore medio che oscilla tra i 3,2 e i 4,5) come anche in Nevada.

Questa modularità del prezzo del pieno di benzina, nello stesso Stato (come se fosse la Regione in Italia) offre una differenziazione da noi sconosciuta. La discriminante di prezzo alza il consumo di benzina? No, non ha effetti sul volume di greggio necessario.

Neppure si può affermare ci sia un turismo alla pompa di benzina correndo al prezzo minore.

Certamente il prezzo diverso rispetta meglio le condizioni di vita locali e i connessi redditi.

Si può affermare che il reddito di un italiano d’Agrigento sia pari a un milanese pur pagando entrambi lo stesso costo al litro di benzina?