Italia base logistica del terrorismo europeo? e’ possibile, però qui sorge una responsabilità precisa: chi vuole l’immigrazione clandestina? Servono i nomi per riconoscere le responsabilità.

C’è il Vaticano nella persona del pontefice, il Papa Francesco è scatenato sull’argomento come se fosse una questione vitale per la Chiesa stessa.

Dopo il Papa c’è il Partito Democratico che cerca incessantemente nuovo elettorato negli immigrati per destabilizzare gli equilibri nazionali.

Con il PD si riconosce l’intera banda di ONG, cooperative etc.

A quest’associazione tra Vaticano e PD, in fondo a delinquere perchè favoriscono apertamente un reato, risponde il Governo. L’esecutivo dispone per un apparato di Polizia non esistente ai fini dell’immigrazione. Con una forzata accoglienza la Nazione, frontiera della Ue, non filtra nulla.

La recente vicenda del terrorista tunisino che ha colpito a Nizza, passato per Lampedusa qualche settimana prima, la dice lunga. Addirittura il Ministro degli Interni, la Signora Lamorgese afferma: l’abbiamo espulso senza portarlo da nessuna parte. Quando un Ministro risponde così che gli fai? La domanda cambia: chi lo ha fatto ministro!

L’insieme dell’associazione per fini politici Vaticano-PD e il comportamento dell’Esecutivo, consentono di potersi esprimere nei termini di Italia base logistica del terrorismo.

Infatti le diverse azioni sono nella Ue, mai in Italia. Non che con questo si auspichi ad avere anche noi morti ammazzati dall’Islam, ma la chiave di lettura che ne emerge è grave.

Agli occhi della Ue l’italia è un filtro che non funziona (il colabrodo).

La pericolosità dell’Italia nella Ue non deriva più soltanto dal fallimento della Repubblica italiana per eccesso di debito sul PIL. Al rischio che tutta l’area euro possa fallire (il che non dispiace affatto) grazie all’Italia, si aggiunge anche l’incapacità di filtrare i nuovi terroristi, quelli dal coltello facile.

Viene da chiedersi: perchè la Ue finanzia un paese fallito e inadeguato alla sicurezza della comunità?