Immaturo. Chi è l’immaturo? Tentativo per definire qualcosa di sfuggente.

Immaturo e immaturità: un’etichetta che inizia dalla scuola e ci segue per tutta la vita. Alla fine è il coniuge che ci da anche dell’immaturo! Una persecuzione; ma chi è questo inadeguato alla vita? Tante domande e poche risposte. La questione in realtà è più complessa. Non esiste un immaturo e un’altro maturo, al contrario c’è alternanza tra i due stadi comportamentali. Questa è una novità che cambia l’atteggiamento tradizionale verso il livello di maturità conseguito. E’ stato osservato in diverse ricerche sul tema, come persone precedentemente classificate in un modo, si siano rivelate al contrario in situazioni diverse. Da qui urge un aggiornamento.

Ecco che il tema sull’immaturità cambia impostazione per indagare non tanto la singola persona quanto la situazione.

Quando e in che contesto il soggetto si comporta in forme non adeguate?

Da una riflessione di questo tipo l’immaturità passa dalla psicologia alla sociologia. Potrà apparire un cambio di materia di poco conto, ma non è così. Evolvendo da psicologia a sociologia, la maturità DIVENTA RELAZIONALE. VUOL DIRE CHE SONO LE PERSONE CHE CI CIRCONDANDO CHE FAVORISCONO O INIBISCONO LA NOSTRA MATURITA’. 

Ovviamente quanto appena scritto, sul rilievo sociologico al tema, non giustifica affatto il NON impegno personale sulla maturità!

La novità, potremmo dire, emerge dal considerare il maturo come l’effetto di  un “gioco di squadra” pur riconoscendo la estrema pericolosità di questo ragionamento. Pericoloso perchè se lo accettassimo in assoluto, potremmo anche affermare che da situazioni difficili non si possa maturare! Ovviamente questo non è vero, anzi il contrario. Dalle estreme difficoltà abbiamo le personalità più belle. 

Si comprende ora come l’estremizzazione non paghi. In realtà serve una buona dose d’equilibrio in ogni contesto ed ecco che solo ora spunta la maturità! E’ matura una persona equilibrata che sa adattarsi ai diversi ruoli e situazioni della vita.