Il vero crimine sociale da addebitare alla globalizzazione è la disoccupazione.

Vuol dire che con il connesso e implicito atto di delocalizzazione (spostamento all’estero delle attività produttive) l’Occidente si è ritrovato in carenza di posti di lavoro. Perchè c’è disoccupazione in Occidente? La risposta è facile. I posti di lavoro c’erano e ora non ci sono. Dove si trovano quelli che prima erano posti di lavoro? all’estero!

Lascia sgomenti come i sindacati, negli ultimi 20 anni, non abbiano saputo lottare per la salvaguardia dei posti di lavoro in Occidente.

Questa critica al mondo sindacale la dice lunga sulla bassa qualità della dirigenza nei sindacati: analfabeti!

Oggi il sindacato “protegge” chi il lavoro lo ha e spesso esplica una protezione al limite del legittimo. Sostanzialmente una difesa dove non sarebbe corretto, mentre lascia completamente scoperti i disoccupati e lo sguardo su un piano Nazionale.

Come mai il sindacato non ha indetto scioperi a oltranza contro la delocalizzazione? Indubbiamente non ne è capace.

Liquidato il sindacato di cui possiamo farne a meno, c’è il Governo, non sollecitato ad intervenire sull’argomento. Cosa avrebbe dovuto fare l’esecutivo? Applicare una forte tassa sul passaggio di proprietà da un’impresa italiana a stranieri (in particolare cittadini cinesi). Nell’ambito delle imprese applicare dazio sulle merci re-importante in Italia, come semilavorati da stabilimenti all’estero frutto di delocalizzazione. Facile a dirsi, ma difficilissimo da farsi; è vero. Almeno provarci e dare del “criminale” all’imprenditore che delocalizzazione.

Tutto questo non è mai stato fatto.

Impedire la delocalizzazione, vuol dire mantenere in Patria posti di lavoro per quelli che non hanno iniziativa.

Il disoccupato è tale perchè non crede in se stesso e non crede neppure in un’azione imprenditoriale di basso livello.

Il vero crimine della globalizzazione, è aver immaginato tutti gli Occidentali preparati e in grado di competere con il mondo moderno. In realtà abbiamo il Medio Evo in casa. Una quantità elevata di persone che vogliono lavorare 8 ore facendo quanto gli viene chiesto, nulla di più. Questi personaggi sono italiani a tutti gli effetti, nostri familiari e fratelli. Il loro disagio è il nostro su scala nazionale.

L’essersi dimenticati di questi connazionali a bassa capacità di carattere e culturale, è il vero crimine della globalizzazione.