Il Sole24Ore è praticamente l’unico quotidiano economico della Nazione, ne esistono altri, ma limitati alla sola speculazione finanziaria; poca roba. Essendo l’unico strumento d’informazione economica in Italia, il Sole24Ore dovrebbe essere non tanto l’organo stampa della Confindustria (lo è) ma avere un respiro per tutti. Vuol dire la capacità d’informare e formare che non è affatto degli altri quotidiani.

Si ripete il concetto per maggiore chiarezza.

Al Corriere della Sera e tanto meno alla Stampa di Torino che è orientata politicamente, non si pretende e chiede di capire concetti, solo informazione, nulla di più. Al contrario al Sole24Ore si chiede formazione, concetti, ragionamenti e anche informazione. Tutto ciò investe il quotidiano economico di una responsabilità che pare non sia stata ancora recepita dalla direzione editoriale.

Con tali premesse quando in data 26 gennaio 2024 a pagina 2 si legge “L’inverno demografico impone di rivedere le attuali politiche per l’immigrazione” a firma di Laura Zanfrini vengono i brividi per le assurdità affermate.

Laura Zanfrini, purtroppo, è un docente dell’Università Cattolica di Milano. Purtroppo perchè orienta il suo insegnamento essendo di parte, la docente (sono stato suo studente) non è in grado di dare una visione oggettiva del fenomeno che analizza e per questo dovrebbe lasciare la cattedra. La professoressa non ha ancora compreso che l’immigrazione non è un fenomeno analizzabile solo in termini economici in quanto esistono anche quelli culturali. L’analisi fu già svolta dal prof. Samuel P. Huntington nel libro “Lo scontro delle civiltà“.

Il concetto è semplice. Una Nazione prospera se unita e moderatamente uniforme. Al contrario i paesi divisi periscono.

Il sistema con cui “si gestisce” l’immigrazione in Italia non è d’accoglienza e manca d’integrazione. L’immigrato non integrato è un pericolo per se stesso e gli altri, quindi va respinto.

Pensare d’affrontare il tema migratorio solo con paragoni economici o sostitutivi di cittadini non nati è cretino. La migrazione è squisitamente un problema culturale.

Sono integrabili i migranti che fanno parte della stessa cultura, non lo sono se di culture diverse e quindi accettabili solo in piccole minoranze.

Negli Stati Uniti i migranti vengono nazionalizzati mentre in Francia isolati e quindi si ribellano. Che strano che un’Università permetta a un suo docente d’essere di parte lasciandogli la cattedra!