Fallimento della Repubblica Italiana per eccesso d’indebitamento come già accaduto alla Grecia qualche anno fa.

Questa prospettiva è stata letteralmente “sbattuta in faccia” dagli economisti tedeschi contro i quali ci si è scontrati la settimana scorsa. Considerato l’alto livello di coinvolgimento a livello di corruzione da tangenti russe sul Governo tedesco e le annesse titubanze al carro armato Leopard2 all’Ucraina, è stato chiesto l’isolamento della Germania dal contesto Europeo, non solo limitatamente alla sola Unione Europea. I tedeschi hanno riconosciuto le gravi problematiche dell’attuale esecutivo di sinistra, gradito solo al 25% della popolazione, ma hanno anche rilanciato contro l’Italia.

Gli economisti tedeschi hanno affermato: certo che il nostro Governo ha problemi, ma la vera turbativa nella Ue non siamo noi ma l’Italia e il suo imminente fallimento per eccesso d’indebitamento in rapporto al PIL. Ci aspettiamo nelle prossime settimane il collasso dell’Italia capace di portarsi dietro sia la moneta unica sia tutta la Ue che deve a questo punto chiudere i battenti. Testuali parole qui citate. 

In effetti i tedeschi hanno ragione anche se in Italia nessuno vuole affrontare l’argomento.

Sul concetto del fallimento della Repubblica italiana, per eccesso di debito accumulato dal 1975 qui, in questo sito Web, si è scritto molto. Oggi, primi mesi del  2023, siamo entranti nel 48° anno consecutivo d’eccesso di debito. Dal 2020, per effetto dell’evento pandemico cinese, il debito si è portato oltre il 150% in rapporto al PIL.

Cosa accade al nostro Paese in caso di fallimento? Quello che è stato già sofferto dalla Grecia forse in forma amplificata.

Cosa dobbiamo fare a livello individuale?

Certamente è importante avere a disposizione il denaro contante, non immobilizzato in una banca o una carta elettronica. Gli ostacoli che le banche possono opporre al ritiro del denaro sono noti nella storia, ma nessuno pare imparare dal passato. Uccisa la moneta elettronica, decaduto l’euro e chiusa l’esperienza della Ue, resta lo Stato nazionale.