Evasione dal voto politico, come appena pubblicato in questo sito, abbiamo un 38% d’immaturi che non si sono espressi tramite il voto politico; sono troppi!

Questo studio non è la fotocopia di quanto già pubblicato poche ore fa, in questo stesso sito Web, sullo specifico argomento.

Già questo -38% è stato classificato come inadeguato e immaturo, quindi assente dalla scena politica. Gente che è stata bruciata sul piano della civiltà sociale e politica. Fin qui non ci sono dubbi, ma il problema non è risolto.

Abbiamo una zavorra sociale che per quanto non voti, pesa e rallenta la Nazione. Sono quelli che criticano, i disfattisti che non possiamo fucilare (peccato).

Con queste parole si chiarisce che chi scrive non è affatto a favore di questa “gente”. Come si comporteranno gli immaturi che non hanno votato? Immaginando che il 10% tra presenza all’estero, lavoro, malattia, ricovero, carcerazione, vecchiaia, problemi di deambulazione e altro non ha potuto votare ed è sostanzialmente giustificata, resta il 28% di disfattisti (un terzo della popolazione).

Come gestire gli immaturi pari a un terzo degli aventi diritto al voto?

Qui serve mobilitare la sociologia sociale staccandola dal gravoso impegno di forzare la Teoria ammettendo gli omosessuali alla normalità (non lo sono) per studiare un’azione di recupero sociale. C’è un’emergenza educativa nella Nazione che coglie in primo piano il 30% quindi il resto della popolazione. Va mobilitata non tanto la Scuola, che è estranea alla capacità di voto (chi è in evasione dal voto sono i genitori non gli studenti) ma serve una SOCIOLOGIA SOCIALE PER LA SOCIETA’ DEGLI ADULTI.

Un impegno di recupero di questo livello non può che assumerlo in toto il Governo. Non si tratta di fare la pubblicità sulla RAI spiegando che l’evasore fiscale è un pidocchio (come già fatto). Per il recupero degli immaturi serve una “politica sociale” e un progetto sociologico di maturazione collettiva. Come fare non lo so, va studiato, ma intanto preso in carico il problema.