Donazione ai figli non valida con bonifico ma solo con atto notarile. L’Italia sempre più stretta in piena frattura sociale. E’ chiaro che alle prossime elezioni si ribalta l’attuale esecutivo.
Donazione ai figli non valida neppure se eseguita con bonifico. Perchè sia valida necessita andare da un notaio e sottoscrivere un atto da 3000 euro. Con questi provvedimenti si allarga il fossato tra Stato, la politica e società.
La notizia, di sfuggita, la leggo dal Sole 24 ore di luglio 2017. Leggendola mi è venuta la pelle d’oca per l’orrore politico e fiscale che ho provato.
Fino ad ora “il governo” se l’è cavata grazie all’astenzione dal voto dei cittadini. In forma erronea, chi protesta non ha votato. E’ stata la chiave di soluzione per far campare gente alla Renzi-Gentiloni maniera. In realtà lo stesso fenomeno si è verifica in Francia con il macron.
E’ chiaro che tornando al voto le attuali Cancellerie sono destinate ad essere spazzate vie. Infatti è questa la sorte attesa al Renzi e cricca. Da qui il disperato tentativo di rinvio del voto politico.
Tornando alla donazione ai figli, non è questo in dettaglio il tema d’interesse. In realtà spaventa la strozzatura fiscale in atto a danno nella Nazione. Tutte le “novità” in Italia vanno in un solo senso: lo Stato “armato” contro il cittadino. La Repubblica dei magistrati e legislatori al lavoro come se la nostra storia recente fosse tutta sbagliata. E’ giunta al potere (non grazie al voto ma per un colpo di stato voluto nel 2011 dal Napolitano) una “classe dirigente” che “vuole fare”. In questo attivismo pensa di cancellare e rifare da capo lo Stato. Nella foga famelica di fare dimentica che il cittadino è anche contribuente e soggetto che vota.
Da qui il cortocircuito elettorale e politico. Si chiama frattura sociale. La lezione da trarre è importante. Si fa per migliorare non per strozzare la Nazione. Addio al Pd e alla cricca del Renzi.