Criticando il Pontefice, motivo per cui si è trepida attesa del nuovo pontificato, emergono degli aspetti particolarmente crudeli a danno di chi alza la bandiera bianca.

S’osservino le immagini poste a copertina e completamento di questo spunto di riflessione. 

Le foto sono state scattate in un museo militare americano. Gli anglosassoni hanno una cultura del museo diversa dalla nostra. In Italia si mostra, nel mondo di cultura inglese si pone in movimento per cui i musei aeronautici prevedono il decollo degli aerei esposti e i carri armati sono messi in moto, come in questo caso. Il carro esposto nelle 2 immagini è un T-72 di fabbricazione sovietica/russa ed è impiegato in uno sport molto diffuso in Russia, passare sopra le autovetture con civili a bordo. Si tratta di fatti realmente accaduti nelle prime fasi del conflitto causato dalla Russia nel tentativo d’invadere l’Ucraina.

L’uso del carro, come azione di schiacciamento, iniziò nel Secondo conflitto mondiale a danno dei soldati tedeschi. Ne consegue che stiamo discutendo di una prassi tradizionalmente attiva nell’esercito rosso (come si definisce quello russo).

Issare la bandiera bianca da parte ucraina, come consigliato dal “sommo pontefice” vuol dire offrirsi ai russi. Quegli stessi russi che hanno già violentato, torturato e ucciso i civili che sono rimasti nelle zone da loro occupate in Ucraina.

Arrendersi vuol dire essere perseguitati, inviati nei Gulag in Siberia, torturati e sparire. I russi non sono un popolo civile ma slavi, barbari. Certo la generalizzazione non è sempre significativa perchè ci sono importanti eccezioni, ma non si vive delle eccezioni. L’esercito russo non ha nulla di civile nel senso di civiltà. Arrendersi vuol dire morire.

Come fa un “pontefice” giunto al massimo della sua capacità cognitiva a non sapere quanto già accaduto?

Criticando l’attuale Pontificato s’immagina il prossimo, meno di sinistra, più Occidentale, più maturo meno vittima di sbandate come quella sull’immigrazione.