Corriere della Sera una testata mediocre che non forma i suoi giornalisti

Corriere della Sera, una testata che non ha ancora imparato a formare il suo personale. Perchè un giudizio cosi duro su un quotidiano d’ampia tiratura? Giunge notizia di una giornalista del Corriere della Sera che pur intervistando le persone NON CONDIVIDE IL TESTO D’INTERVISTA CON GLI INTERVISTATI PRIMA DELLA PUBBLICAZIONE! E’ uno scandalo e un grave atto d’impreparazione alla professione.

Cerchiamo di capirci. Il quotidiano richiede interviste e fin qui nulla di strano. Quanto che è deontologicamente errato è la non condivisione del testo d’intervista con l’intervistato PRIMA della pubblicazione. La giornalista si difende parlando di “professionalità”. In realtà è tutto il contrario. Un vero professionista pubblica con e dopo l’ok dell’intervistato.

La professionalità di un giornalista non deriva da come “organizza” il pezzo, al contrario, è professionale perchè sa inserire le notizie in un quadro più ampio. L’arte del giornalismo non risiede nel ricamare sulle informazioni, ma nel saperle contestualitzzare anticipando i tempi (se ne è capace). Purtroppo sono concetti che non sono stati capiti dalla massa degli operatori della stampa. Da questo atteggiamento di superbia, emerge in tutta la sua interezza la crisi della stampa.

Ha ragione il Presidente Donald Trump nel criticare la stampa come una deriva ed espressione della crisi sociale in atto. Quando la stessa testata (vedi Corriere della Sera) non insegna ai suoi giornalisti come gestire un’intervista, emerge tutto il crollo del sistema. Oggi il “giornalista” si sente autorizzato a creare-narrare-pubblicare una SUA VISIONE/INTERPRETAZIONE del reale. Nasce così una fantasia che rappresenta un parto del solo “giornalista” tesa a far propaganda su una visuale individuale, privata e specifica come personale. Con questo atteggiamento l’intero sistema della stampa ha perso il collegamento con la realtà.

La prova di questo “vivere avulsi in un proprio bozzolo” è palese: nessuno ha saputo prevedere Brexit e Trump.