Troppo grasso e zucchero nel cibo in America. Taccuino americano 2018

Troppo grasso e zucchero, nel cibo americano, rappresenta un attentato al peso forma dei nord americani. Non si tratta di un fatto industriale quanto CULTURALE. Messa in questi termini la vicenda diventa politica e quindi culturale. Com’è stato già scritto precedentemente, si auspica a un intervento NON INVASIVO della politica da parte del Governo, che passi per una intensa campagna pubblicitaria.

La nuova campagna pubblicitaria sul cibo, come già fu nel 1942, richiamerà caratteri religiosi e sociali. Nel frattempo, anche questo è stato già qui scritto, il mercato si è mosso con successo. Il concetto di farmer market prende sempre più piede NELLA DIMENSIONE LOCAL.

Scritto meglio, la sensibilità post o anti globalizzazione che sta maturanto in Occidente e quidi anche negli Usa passa per il km zero. Si fondono concetti di sanità pubblica e risveglio del commercio locale aprendo nuovi punti vendita.

Il troppo grasso e zucchero diviene in questo modo risveglio della popolazione dalla massificazione globalizzata. Il pendolo della storia che passa dall’ammucchiata culturale di razze e religioni (globalizzazione) alla singola identità nazionale. Non che ci sia un diretto collegamento tra troppo grasso e zucchero con la globalizzazione (nata di fatto nel 2001). L’abuso di cibo è negli Usa dagli anni Settanta.

Ricercando comunque un capo espiatorio di un meccanismo che non va, ecco che spunta il cattivo cibo americano.

In tale contesto evolutivo SI RICONOSCE UN ENORME POSTO D’ONORE ALLA CUCINA ITALIANA E AL CIBO ITALIANO. Il problema è come introdurlo sul mercato americano perchè il semplice import non funziona più. Bastano solo queste 2 righe per aprire nuove procedure d’internazionalizzazione del tutto sconosciute in Italia. Tradotto in termini pratici significa smetterla d’esportare ma produrre negli Usa con mentalità e stile italiano. peccato che gli italiani non siano pronti e adeguati a questo salto di qualità.