Riepilogo del Capitolo 5 – Il sorgere dell’esercito feudale. Tratto dal libro, Storia sociale della guerra di Preston e Wise

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Successivamente al 400 d.C. i barbari furono i padroni d’Europa. Nonostante ciò, ogni contatto con altre culture fu disastroso. Già nel 554 a Casilino (l’odierna Capua) i bizantini sottolinearono la povertà dell’impiego della fanteria barbara (i franchi). L’esercito bizantino impose il cavaliere arciere. Non meglio fu il contatto tra barbari e islamici dopo il 632, morte di Maometto.

Nel piano della riorganizzazione complessiva emersero i franchi per delle novità. Acquisita la necessità della cavalleria in luogo della fanteria, chi ebbe la ricchezza necessaria per vestire e armare un cavaliere? Per ovviare a questo grave problema si dovettero attuare delle riforme.

Carlo Martello (714-741) e successivamente Carlomagno, (768 e l’814) trovarono una soluzione. Aggregarono i contadini tra loro, per far emergere 1 solo combattente o cavaliere. Questo fu il caso di liberi contadini con possedimenti di poca estensione. Il “compattare” i contadini fu la base per raggiungere l’idea di feudo e feudalesimo. Il feudo si potè realizzare intorno a un castello. I castelli rappresentarono la base logistica per sostenere la cavalleria. Ecco che nacque così il Medio Evo come bisogno di stabilità culturale intorno a un valore: il cattolicesimo.

Ovviamente la Chiesa incarnò perfettamente il ruolo di custode dell’epoca che iniziò a tramontare dal 1200 in poi.

Fu grazie a questa riforma sociale che a Tours, Carlo Martello riuscì a imporsi sugli arabi. Più nel dettaglio, nella battaglia di Poitiers del 732 ai soldati più valorosi fu concessa una quantità di terra sufficiente al mantenimento. Si confermò l’idea del vassallo cui richiedere un giuramento d’assistenza militare al Re. Alla morte del soldato-contadino o per non aver assolto il giuramento, la terra sarebbe transitata ad altra famiglia. Così Carlomagno s’assicurò un sicuro e fedele contingente di soldati a cavallo grazie ad apprezzamenti di terreno più ampi. In questo modo, sia che emergessero da un contesto di gruppo, sia come singoli contadini, nacque la cavalleria francese. Tecnicamente va ricordato come l’introduzione della staffa dette grande stabilità al cavaliere. Ormai disarcionare un combattente a cavallo per la fanteria fu difficile.

L’impero di Carlomagno non sopravvisse a lungo per diversi motivi:

  • assenza di comunicazioni valide;
  • coesistenza tra popolazioni a livelli di civiltà molto diversi tra loro;
  • assenza del concetto stesso di cittadinanza o legami tra tribù diverse;
  • lotte civili tra i figli di Carlomagno;
  • scorribande dei predoni arabi e vichinghi.

Il feudalesimo ebbe un ruolo in questo mondo incerto. Perché fissò al terreno e alla terra quando “stava per aria” tra un’invasione e l’altra. Non è vero quanto si dice sul Medio Evo come periodo di sonno per la civiltà. In realtà si ricucirono le comunità lacerate dalla caduta di Roma. Comunque la classe contadina s’impoverì nonostante la cessione di terre a loro favore per la costituzione del feudo. Sul piano militare impressionò la vittoria normanna (vichinga) sugli inglesi, confermando ancora l’importanza della cavalleria. Questo fu nella battaglia di Hastings. Tutto ciò nonostante l’iniziale creazione della marina inglese a protezione dell’isola come se fossero mura; una cintura difensiva esterna.

Fino all’avvento della fanteria inglese e svizzera, quindi per altri 300 anni, a partire dal 1000, il cavaliere restò il soldato d’eccellenza. Tutto ciò nonostante le esperienze di combattimento vissute durante le crociate che non furono recepite in Europa.

Nella Terra promessa, contro la cavalleria araba, i crociati riuscirono a schierare un’equilibrata forza di fanteria e cavalieri. Questo mix urtò la sensibilità nobile europea che non l’applicò negli scontri continentali.

Va segnalato come la Chiesa fu molto attenta, in questi secoli, alla conservazione della stabilità sociale. Addirittura condannò l’uso della balestra perché contraria ai principi di onore necessari alla moralità della battaglia. In realtà la balestra poteva colpire il cavaliere e questo non fu considerato accettabile.

La Chiesa ebbe un duplice ruolo:

  • di limitazione degli scontri armati in Europa;
  • d’alimentazione della guerra attraverso le crociate.

Va ricordato come per Bisanzio la guerra fu considerata un atto pratico per ingannare e corrompere il nemico. Al contrario, nella nascente Europa cristiana, lo scontro ebbe sempre un valore in Cristo e quindi morale.

Un ultimo dettaglio: il culto per la costruzione dei forti. Smussati gli spigoli quadrati (molto vulnerabili) le nuove strutture furono concentriche con alte mura e torrette.