Il Sessantotto contro i valori dell’Occidente. Spunti dal testo di Aurelio Lepre. Capitolo 14 – Il 68′ contro i valori dell’Occidente. Testo: Guerra e pace nel XX° secolo. Dai conflitti tra Stati allo scontro di civiltà.

Il Sessantotto, anno del XX° secolo, è ben messo in luce e a nudo nel libro di Aurelio Lepre. Il capitolo 14 analizza nel dettaglio l’intera crisi sociologica che ha sofferto l’Occidente in quegli anni. Impressiona notare la spaccatura drammatica tra gli eventi della Primavera di Praga e quelli studenteschi in Occidente. Mentre in Europa e negli Stati Uniti, gli studenti si posero contro i valori della libertà, i coetanei cecoslovacchi lottarono per essa. Che macello; la libertà fatta a pezzi e strappata da opposte esigenze!

Il fallimento del Sessantotto portò al multiculturalismo, una delle piaghe degli anni Duemila. 

Ovviamente sono tutti concetti da spiegare. Resta un filo conduttore che percorre l’intero XX° secolo. A fronte d’idee “giuste”, l’applicazione spesso è disastrosa. Basti guardare l’Unione Europea e l’Euro per averne, ai giorni nostri, una prova concreta. Torniamo però a quegli anni. Il Sessantotto giustamente attaccò una società molto formale. A quell’epoca l’uniformità sociale presentò un problema di soffocamento. La rivolta civile non fu che la naturale conseguenza all’appiattimento della personalità individuale. Il problema fu che nella ribellione sociale, il messaggio andò perduto. Nonostante grandi personalità come Martin Luther King, John Fitzgerald Kennedy e altri, il movimento morì nell’individualismo sterile e isterico.

L’individualismo sterile ed esagerato, è lo stesso che si sta vivendo negli anni Duemila! Questo isterismo ha logicamente portato al muliticulturalismo e all’ecologia come armi di distruzione dell’Occidente. Ovviamente anche l’ecologia ha una sua ragion d’essere, tranne quando diventa soffocante per il progresso.

Si conferma in queste poche righe quel dramma culturale che stiamo vivendo. E’ certamente giusta l’accoglienza, ma non la convivenza con un numero esagerato d’immigrati. E’ valida l’ecologia, ma non la sua esagerazione. E’ giusto l’amore, ma non se perso verso il genere animale (cani e gatti nel pet). Gli eccessi sono sempre sbagliati!