Riflessioni e confronti sulla caduta dell’Impero Romano. Il testo di Peter Heather offre degli spunti innovativi che meritano approfondimento. Ad esempio è stimolante osservare le diverse crisi tra l’Impero romano e quella carolingia. Laddove i romani ebbero un unico esercito imperiale, Carlo Magno al contrario unì fazioni diverse.

Le riflessioni e confronti sulla caduta dell’Impero Romano sono molte. Lo stimolo proviene dal testo più volte commentato, La Caduta dell’Impero Romano, una nuova storia, di Peter Heather. Nel dettaglio, a pagina 539 è interessante il confronto tra la crisi dell’Impero e quella carolingia del IX° secolo. In particolare si studia la struttura dell’esercito nelle due realtà. Roma poteva contare su una forza imperiale al suo comando. Al contrario per Carlo Magno l’esercito fu costituito dall’apporto dei singoli latifondisti. In pratica fazioni locali armate dal signore della zona. Staccandosi dalla visione imperiale carolingia, le realtà locali, già armate, non subirono alcun contraccolpo.

Un contraccolpo invece micidiale nella crisi dell’Impero Romano. Dove l’assenza di paga per i soldati, portò alla crisi dell’apparato militare. Si può dire che se la fine dell’Impero fu traumatica, quanto sofferto nella realtà carolingia fu più dolce.

Le riflessioni e confronti sulla caduta dell’Impero Romano vengono anche estese verso la Cina. L’impero cinese crollò per atto di conquista da parte dei mongoli. Un esercito straniero che invase la Cina. Non fu quanto accadde per l’Impero Romano. Roma cadde più per collasso e immigrazione clandestina, che per un’invasione vera e propria.

Non è finita. Riflessioni e confronti sulla caduta dell’Impero Romano portano anche allo studio dell’evoluzione dei popoli germanici. Nei primi secoli dopo Cristo, Roma stessa decise di non invadere la Germania perché troppo povera. Quattro secoli dopo si registra una completa trasformazione nell’organizzazione sociale tedesca. Cos’è avvenuto in quei 400 anni? Nessuno lo sa! Di certo va registrata la pressione degli Unni dalla steppa verso il centro dell’Europa. Resta un mistero l’evoluzione sociale barbara tedesca.

Quanti confronti!