Il razzista è cretino? credo di no, al contrario, lo si vuole azzittire. L’attuale regime di libertà non tollera un libero dibattito che spesso va chiuso d’autorità. E’ il caso di quanto ti danno del razzista.

Il razzista lo vedo come la vittima di questi tempi, come di colui che vorrebbe ragionare, ma gli è negato. Non è permessa alcuna reale disamina della convivenza tra culture diverse. L’unica cosa che è accettata è l’ammasso, il mix, il cumulo di gente diversa nello stesso spazio sociale. Finchè c’è ammasso va tutto bene. Quando s’inizia a porsi delle domande allora si viene schedati come razzisti e quindi eliminati dall’approfondimento. E’ chiaro che qualcosa non va in questa dinamica.

Il razzista porta ad emersione il controsenso dell’era globalizzata. Un’epoca di libertà imbavagliata. Finchè si affermano le verità di tutti e si resta nel coro, va tutto bene. Guai a pensare con la propria testa! A quel punto si viene isolati ed etichettati come omofobo, razzista etc.

Un comportamento sociale di questo tipo si chiama MONOTONIA INTELLETTIVA, MORTE DEL PENSIERO. Più precisamente si definisce PRE GIUDIZIALE.

La società globalizzata è uno spazio sociale afflitto da pregiudizi.

Chiarite le premesse ora si entri nel dettaglio. Come noto nel mondo ci sono 6 razze e 9 culture. Le culture esprimono modi di vivere diversi, non necessariamente compatibili. In effetti nell’ambito dello stesso asse culturale l’immigrazione non crea particolari problemi. I guai inziano quando l’immigrazione coglie culture diverse.

La convivenza forzata tra etnie diverse, in assetti culturali non compatibili, genera razzismo. Il razzista è colui che vuole difendere il suo mondo culturale.

In Italia il partito di governo, il cosidetto “Pd”, non ha avuto il coraggio di presentarsi alle elezioni spiegano la sua visione sociale. Un progetto che include un tot d’immigrati per spostare l’asse elettorale nazionale a suo favore. Il razzismo, in Italia come altrove è semplicemente la reazione a giochi politici di questo tipo. Possiamo criminalizzare la reazione sociale a una mescolanza non scelta e voluta? Perchè doversi adattare a NON scelte fatte dall’elettorato?

Qui c’è l’essenza del problema che lo si voglia o no riconoscere. All’interno di queste aree di disagio sociale c’è poi anche il criminale, il gradasso, il picchiatore, la brutta gente. L’esibizionista patologico e l’immaturo. Ma questo è il mondo! Che l’analisi della devianza (ridotta a pochi esempi) non comprometta il concetto che include frattura sociale. Ecco il punto!

Chi si prende la responsabilità politica da pagare a colpi di voti in meno per aver voluto la frattura sociale per questioni di voti? Il messaggio vale per il Pd come per il partito democratico negli Usa.