Priva di un piano di marketing l’impresa è solo un retrobottega familiare. Si tratta di un concetto che in pochi hanno capito!

Priva di un piano di marketing l’impresa non sta in piedi, anzi vive, ma senza una reale solida base. Che peccato vedere belle aziende instabili arrancando nel vivacchiare sul mercato. Perchè ridursi a questo? Ci si allarga a concetti come Industry 4.0 incuranti della sua estrema fragilità e non si considera che senza un piano di marketing l’azienda annega!

Come scritto molte volte in questo sito, dove c’è una rubrica di marketing aperta, il piano di marketing è articolato in 3 aree.

La prima area di ricerca nel piano è lo studio del mercato. E’ saggio che NON sia una persona del settore ad analizzare il comportamento dei consumatori. Dovrebbe essere un professionista esterno a digiuno completo di ogni cognizione di settore. La persona migliore è un sociologo dei consumi, esperto nel marketing.

Per almeno 2 settimane il sociologo studia le diverse nicchie di mercato in cui può agire l’impresa.

Nelle 2 settimane successive lo specialista “s’immerge” nell’impresa per capirne i meccanismi. Quindi organigramma, mansionario e carichi di lavoro individuali.

Capito il mercato e l’azienda il terzo e ultimo punto è: sono compatibili? Si tratta, in questa fase, di collegare impresa e mercato in una strategia. Quindi definire quale politica commerciale, di prodotto e qualità sia da perseguire. La terza fase richiede solitamente 10 giorni. Costantemente lo specialista è monitorato dall’azienda a cui riporta i diversi passaggi “scoperti”. Da questa sinergia nasce il piano di marketing a cui collegare un sistema di contabilità industriale per il monitoraggio mensile.

In assenza di tali prospettive è facile affermare che: priva di un piano di marketing l’impresa è solo un retrobottega familiare. Perchè questo concetto è così difficile da far recepire agli imprenditori italiani? Sul tutto pesa l’ignoranza di fondo della Confindustria, che non sa educare la classe imprenditoriale nazionale.