Porre sullo stesso piano idee diverse è un atto di civilità. Donald Trump. Taccuino americano 2017

Porre sullo stesso piano idee diverse è un atto di civiltà. In un mondo apatico, come quello globalizzato, svetta la nuova impostazione culturale del Presidente Trump. Nell’era globalizzata si vive di premesse e pregiudizi. Il più diffuso pregiudizio è quello per cui chi non la pensa come gli altri è fascista, xenofobo etc..etc.. Fin qui nulla di nuovo, anche se pochi sono coscienti di questa forzatura.

Nel caso concreto, Donald Trump ha dichiarato che entrambe le parti hanno esagerato. Il riferimento è ai fatti di una cittadina americana dove uno di destra, con l’auto, ha deliberatamente ucciso una ragazza. Questa giovane donna era una manifestante della fazione opposta. Il fatto in se per se è criminale. Su un livello di crimine, non esiste più destra o sinistra ma criminale e vittima.

Va chiarito questo aspetto. La dignità del confronto tra idee diverse, cessa come inizia ogni forma di violenza.

E’ violenza anche opporsi a un’elezione democratica e legale come quella avvenuta per Donald Trump. L’insistere sul “non è il mio presidente” è un atto di violenza che spesso degenera in atto fisico. Però quest’ultima riflessione è troppo dignitosa e sottile per essere recepita dagli idioti globalizzati. Torniamo al tema di fondo e principale.

Esiste di fatto una presunzione di superiorità tra chi è globalizzato verso gli altri. E’ sufficiente affermare che si è a favore dell’integrazione tra razze per essere migliori degli altri? Questo non è vero! Ecco dove il Presidente Donald Trump è intervenuto riconoscendo esagerazione da tutte le parti. Fermi! Il razzista non ha affatto torto aprioristicamente.

Razzista e integratore tra razze diverse, sono soggetti con punti di vista opposti. Finché non degenerano in rissa o crimine, sono perfettamente sullo stesso piano. Questa si chiama civiltà. Grazie Donald Trump.