L’uso abuso del web si sgonfia. Finisce una parte importante di devianza. Taccuino americano 2017
L’uso abuso del web si sta sgonfiando. Non poteva essere altrimenti. Il problema è che la dematerializzazione, tanto osannata dalla stessa Pubblica Amministrazione italiana, ha prodotto dei guasti. Il cartaceo è certo, il virtuale resta incerto e soggetto alla perdita totale dei dati. Basta solo un virus o un hacker di media capacità. Ne consegue che ci troviamo con un mondo neppure di carta (a rischio di fuoco) ma evanescente e vuoto. Quanto è virtuale può essere cancellato in un baleno.
L’idea corretta ERA lavorare sul virtuale salvando sulla carta. In pratica il doppio corso. Questa procedura, inizialmente ha funzionato, ma poi, nella superficialità del taglio dei costi, è stato dimenticato. Giustamente Zygmunt Bauman definisce il web: una sintesi di un pensiero mai svolto. Con questa riflessione non è difficile analizzare quel 42% di divorzi tra coppie coniugate e il 60% d’abbandoni tra quelle normali e conviventi. Ecco dove si vuole giungere.
La conferma allo sgonfiamento dell’uso abuso del web c’è. Ormai è un dato di fatto. Ad esempio le vendite nel 2016 di eBook sono scese ai valori del 2011. Il mercato dei libri digitali negli Stati Uniti è crollato del 30% in 2 anni reduce da un picco nel 2014. Non è finita. L’e-commerce, in pratica, conta il 2% del mercato. Ovvero, su 100 vendite, solo 2 sono on line. Solo un superficiale come mio figlio può ordinare on line la spesa dal supermercato!
L’insalata va scelta! Il pesce controllato e odorato prima dell’acquisto. Il gelato controllato che non sia sciolto e i prodotti, in genere che non siano scaduti. La frutta adocchiata una ad una. Possibile che questo non sia stato ancora capito?