L’isteria voluta e cercata in politica. M5 italiano e Podemos in Spagna.

L’isteria è il linguaggio di comunicazione della politica disperata. Quella che cerca visibilità a tutti i costi. Accade negli Stati Uniti con la “balla” del “non è il mio presidente”. Prosegue in Spagna con la pagliacciata di Barcellona e si stabilizza in Italia con il cosiddetto M5. Tutto questo tende a un solo obiettivo: dar fiato alla bocca della gente. In realtà di meditato non c’è nulla. Il senso è quello di far sfogare le persone affinché parlino fino a stancarsi. Una prassi assimilabile a quella di Roma con il Colosseo e i suoi giochi.

Nel circo equestre della politica oggi c’è Podemos. Tutti gli altri giorni c’è il cosiddetto “M5”, una “cosa” che cerca invano d’avere un senso.

Non possiamo dare una colpa a questi movimenti che oggi ci sono e scompaiono domani mattina. Il problema è più grave. L’isteria nasce dalla precarietà. Quando la precarietà passa dal lavorativo al personale, arriva quel 42% di divorzi che affligge la società Occidentale. La stessa isteria, tradotta al personale, colpisce il 60% di abbandoni nelle coppie normali di fatto. Persone adulte, già incapaci di stabilizzare i loro sentimenti, poi travolti dalla fretta della modernità. Questi sono segnali di una malattia sociale.

L’isteria politica è malattia! La follia spagnola avrebbe senso se avesse uno scenario istituzionale. Del resto se è “follia” non ha speranza. Sarebbe stato troppo maturo e complesso per Podemos dare un respiro istituzionale alle sue pretese. L’assenza di prospettive conferma l’immaturità di Podemos e dell’M5 italiano. Gente che parla per avere visibilità.

Nel sito ANSA compaiono spesso i miei studi. Bene! La polemica che generano le mie idee non comportano mai un pensiero evoluto. Chi non apprezza si limita a 2 battute. AAA cercasi persone mature anche con idee diverse. Peccato che non ce ne siano, almeno in ANSA.