La crisi in una bella impresa è quella che è allo studio da qualche mese.

STUDIO DEL CASO

Azienda del settore turistico ospitata in un ambiente eccezionalmente bello, per questo gode di grande afflusso. Nonostante ci sia già spontaneamente questo grande interesse da parte di turisti, italiani, stranieri e convegni, la struttura fallisce diversi eventi. Perchè?

In effetti il peso dello stabile, che anima l’azienda, ha il suo rilievo non indifferente. Si tratta di una realtà che dovrebbe avere forse Cinquecento anni, più o meno, che ha il suo costo di struttura, ma non è questo il problema.

L’azienda soffre non perchè potrebbe accadere che non c’è acqua calda o l’aria condizionata non è perfetta (evento eccezionale). La sofferenza della realtà turistica è più intensa e si chiama GESTIONE DEL PERSONALE.

Per decisa volontà suicida della proprietà, NON si è voluto praticare alcun contratto stabile a tempo indeterminato.

Vuol dire che le diverse persone che animano la struttura, sono tutte con contratti tra i più svariati, compresa la libera professione. Tutti, tranne quello corretto!

Una fantasia così accesa, nel non adottare l’unico contratto che darebbe dignità alla struttura, è fatale per tutta l’iniziativa.

In pratica cosa accade.

Le pulizie non vengono svolte adeguatamente.

Chi dovrebbe cucinare non lo fa con la dedizione che dovrebbe.

Quelli che servono ai tavoli hanno i loro pensieri.

E così via in un dettaglio sempre più “cattivo e acido”. Anche l’aver posto al vertice della struttura un “appassionato” (in libera professione) non risolve il problema strutturale dell’azienda, che fa acqua da tutte le parti.

SOLUZIONE AL CASO

La crisi in una struttura di questo tipo, si risolve assumendo a tempo indeterminato un 35% del personale solitamente impiegato. La restante parte, nei più diversi contratti, ma se dovesse superare i 18 mesi di servizio, anche non continuativo, entra nel gruppo degli assunti a tempo indeterminato. Solo in questa maniera si salva l’azienda dal fallimento.

ANALISI DEL CASO

Perchè l’imprenditore non ha adottato questa semplice soluzione? La crisi in questo caso emerge dalla precisa volontà della proprietà d’acquistare-ristrutturare e rivendere. Si tratta di un mordi e fuggi. I contratti a tempo indeterminato sarebbe un impaccio per una dinamica tipicamente immobiliarista come questa. Il problema però è il fallimento dell’attività che si profila all’orizzonte.

La conclusione è semplice: il fattore umano può risolvere come far fallire un’impresa.