ATTENZIONE, si vogliono far passare per valori delle scelte. Integrazione e accoglimento sono scelte che possono essere fatte come no. 

Da diversi anni, in Europa, si forza sul concetto d’integrazione razziale e connesso accoglimento. Le ragioni sono diverse, non ultimo il calo di nascite in Occidente. Va però precisato che accogliere è un lusso e una scelta, non un valore. In pratica è stato contrabbandando per “valore” un qualcosa che può essere offerto come no. Accogliere e integrare: perchè farlo? Per affrontare questa discussione, serve distinguere tra comunità e società. La comunità è un qualcosa riferibile a un gruppo razziale definito. La società è invece un mix anonimo di gente. I pregi e difetti sono in entrambe le dimensioni. Certamente l’idea di società è quella che ha vinto, pur restando in perpetua crisi.

Come in tutte le valutazioni della vita, serve stabilire una misura.

Capito che la comunità è “condannata” a sfociare in società (in crisi) ma questo solo sui grandi numeri, dove il limite?

Certamente la famiglia resta una comunità. Il condominio è una comunità.

Il Paese di periferia è una comunità. La città è una società. Pertanto la comunità, fortunatamente, non si può sopprimere.

Ora però nasce la domanda: quanta immigrazione e disoccupazione tollera la democrazia? Nessuno si è posto il problema! 

L’Europa si è spaccata tra chi è aperto e chi chiuso sull’immigrazione. Perfetto! io vorrei l’Italia chiusa per eccesso d’immigrazione. E’ chiaro che voterò per chi chiuderà la frontiera e rimpatria gli attuali immigrati. Resta però un problema. Possiamo stabilire un valore percentuale d’afflusso massimo? 5 milioni d’immigrati in Italia su 60 milioni di residenti è tanto o poco?  Sul tema nessuna forza politica si è saputa esprimere, pur essendo il campo di battaglia delle prossime elezioni politiche in tutta Europa.