Elias, professore e studioso fondatore della sociologia, ci lascia dei concetti di cui non possiamo farne a meno. Si tratta di aspetti culturali quotidiani.

Pretendiamo che ci rispondano al saluto quando incontriamo una persona conosciuta? Vogliamo che al telefono chi chiama si qualifichi e domandi qualcosa? C’interessa l’educazione allo sportello della Posta o in Banca quando siamo serviti? Ebbene tutto ciò ruota intorno agli studi di Norbert Elias.

Le parole chiave che definiscono Elias sono: IL PROCESSO DI CIVILIZZAZIONE. Da quando l’uomo ha iniziato a non mettersi le mani nel naso a tavola mentre mangia? E’ solo un esempio. Da quanto tempo le persone richiedono un bagno per i bisogni fisiologici anzichè farla dove capita sotto gli occhi di tutti?

Chi ha stabilito le regole, quelle che dettano il comportamento altrui? Nasce qui il concetto di DISCIPLINA SOCIALE. Disciplina non tanto e solo come ordine interiore e collettivo sul come vanno svolte le azioni. Quale gruppo sociale di pressione, per distinguersi dagli altri, ha imposto l’etichetta?

Elias risponde al quesito narrando della lotta all’interno della corte del Re tra la NOBILTA’ DI SPADA e quella di CENSO. Qui in effetti nasce un fraintendimento che forse nelle pagine successive verrà chiarito rispetto l’introduzione al testo LA CIVILTA’ DELLE BUONE MANIERE.

La NOBILTA’ DI CENSO, in lotta all’interno della corte con quella di SPADA è forse la borghesia? Pare di no, ma non è certo. La borghesia non ha ancora quel ruolo di rilievo che le compete a partire dalla Rivoluzione Industriale in poi, ovvero dal 1750.

Le stesse rivoluzioni borghesi sono dell’Ottocento, mentre Elias studia l’XI° e XII° secolo. Tutte epoche ancora non coinvolte nel processo d’espansione sociale della borghesia.

Sul dettaglio di chi sia LA NOBILTA’ DI CENSO seguiranno approfondimenti.

La CURIALIZZAZIONE è un altro concetto interessante. Riguarda quei cavalieri che hanno smesso d’errare per le campagne richiedendo al Re l’ingresso a corte. Un evento che comporta la fine della guerra con le armi e l’apertura del conflitto con mezzi culturali.

Inizia la civilità.