E se il 9 maggio 2022, come se nulla fosse accaduto, finisse ogni confronto militare nel conflitto russo-ucraino? Potrebbe essere un pensiero che appartiene al mondo dei sogni, è vero, ma non è così assurdo. La Russia sta perdendo la guerra e ha bisogno di uscirne salvando la faccia.

Inizialmente il Putin ha progettato una campagna militare come se fosse una “scampagnata” oltre i confini con l’Ucraina.

Oggi, la Russia si trova in un conflitto militare ancora più complesso e grave di quello vietnamita degli anni Settanta.

L’Ucraina è evoluta e si sta ancor più muovendo su un piano militare così strutturato e articolato da contrapporsi ai russi come se fosse un esercito della Nato.

Si scrive Ucraina, ma si pronuncia Occidente e NATO.

L’esercito russo non era e non è preparato a un confronto militare con l’Occidente per quanto con spavalderia affermi il contrario. Va anche notato come sempre, la Russia abbia armato per anni tutti i movimenti di ribellione contro l’Occidente fin anche i vietcong. Con un passato da sobillatore seriale, pare veramente strano, oggi, assistere alla stessa Russia offesa dagli aiuti militari Occidentali all’Ucraina. Della serie, chi la fa se l’aspetti: benvenuti in Russia!

Comunque la si metta ora la Russia è in guai seri.

Distrutta la considerazione internazionale del suo apparato militare, ci sono gli ingenti danni economici.

Putin è veramente riuscito a togliere/cancellare 20 anni di progresso in Russia!

Su quante ore di vita restino al Putin c’è veramente un dibattito acceso. E’ probabile che se lo facciano fuori tra di loro della cricca al potere. Nel frattempo c’è una strada da considerare tra le possibili: e se il 9 maggio, tenendosi il Dombass e la Crimea la Russia si ritirasse?

Dovremmo essere contenti se il 9 maggio finissero le operazioni militari di guerra, oppure è bene umiliare/far ritirare/arretrare gli assalitori togliendogli anche le regioni contese?

Un ringraziamento alla Signora Laura Canali per aver tradotto la geografia in arte.