Condoglianze. E’ naturalmente deceduto il Signor Riina. Pensare diversamente.

Condoglianze famiglia Riina per la Vostra perdita. Usare queste parole è un atto di civiltà. Tutti si chiederanno perché di tale pensiero, compreso il Vaticano che ha negato il funerale, ebbene è presto spiegato. Anzi è così semplice! Il Signor Riina in vita ha fatto quanto è stato sanzionato da più processi. Dal 1993 (mi pare) è in carcere, ed anche in una condizione molto dura. A questo punto il Signor Riina ha iniziato a espiare le sue colpe. Questo atto umano e giuridico obbliga tutti al rispetto e al silenzio.

Il Signor Riina, in vita, ha espiato, per molti anni le sue colpe. Oggi, la stessa persona è in un’altra dimensione dove si presenta pulito dalle colpe umane. Non ha espiato l’intera pena? Non conta, certamente 24 anni di carcere duro hanno un senso.

BASTA CON QUESTA INSISTENZA NICHILISTA DI ODIO PER ODIO! In nome della civiltà “dagli un taglio”. E’ morto, che gli vuoi fare ancora?

Che povertà uno dei tanti commenti della Rai. La tizia (una giornalista commentando la famiglia Riina) si lamenta per il non accoglimento dei giornalisti. Sostanzialmente un’altra storia alla Ostia (Roma) maniera. La Rai pretende ascolto e risposte. La famiglia Riina non vuole rispondere. La “giornalista” quindi si lamenta anche che la Signora Riina chieda assistenza alla polizia lì presente. Lo stesso Stato (commenta la tizia) a cui il Signor Riina ha dichiarato guerra. Parole che bruciano la “giornalista” come inadeguata al ruolo confermando la Rai come organo di stampa di parte. Il giornalista non deve commentare, ma riportare la notizia. Chiuso.

il Signor Riina è stato coerente con le sue scelte. Non si è pentito. Evviva, ne abbiamo uno che crede seriamente in quello che ha fatto, ordinato e deciso. Purtroppo il Signor Riina ha militato dalla parte dei “cattivi”, quanto avremmo bisogno di “buoni” con la stessa forza! Ormai la morte cancella tutto, anche la responsabilità di fatti in vita. Il valore stesso della condanna penale è per questa vita, non oltre (e per fortuna!)