Caso Scaltrini. Un meraviglioso esempio di studio per economia aziendale.

Il caso Scaltrini è un ottimo esercizio di studio applicato all’economia aziendale. Tanto di cappello e ringraziamento all’autrice dell’esempio, la Signora Paola Dubini. Quando delle persone svolgono un bel lavoro, è corretto che siano indicate agli studenti e studiosi come “gente in gamba”. Infatti il caso Scaltrini vorrei che fosse “obbligatorio” per tutti gli studenti dei corsi di microeconomia ed economia aziendale. Non solo, vorrei estendere questa esperienza di riflessione anche ai prossimi ragionieri. Preciso che il caso è normalmente in studio presso l’Università Bocconi di Milano.

Mentre nulla da obiettare sull’esercizio, va purtroppo segnalato come, in classe nello svolgimento, ci siano docenti non all’altezza. Mi spiego. Esaminando soluzioni alla domanda 3 è accaduto che docenti suggerissero soluzioni sbagliate. In particolare errate sul piano sia operativo sia etico. Immaginare di poter licenziare 90 operai perché il mercato recepisce meno prodotti di quelli potenzialmente realizzabili, è folle! Un’azione del genere, se anche fosse suggerita (è negli atti della soluzione dell’esercizio) va sottolineata come “macelleria umana”. Più precisamente esporrebbe l’impresa a scioperi e sabotaggi, ovvero a danni irreparabili.

Preparare i futuri manager con idee di questo tipo è veramente sciocco. In realtà abbiamo docenti troppo giovani per insegnare!

Il valore dell’esercizio è grande nello spiegare qualcosa che mette tutti in difficoltà. QUALE LA DIFFERENZA TRA ECONOMIE DI SCALE ED ECONOMIE DI SATURAZIONE?

L’economia di scala riguarda la relazione tra i costi totali e la produzione. Nel caso dell’economia di saturazione ci concentriamo sui costi fissi e la loro “eliminazione” tramite le quantità prodotte. Nel dettaglio del caso Scaltrini, l’economia di saturazione viene calcolata in presenza della piena capacità produttiva. Scritto meglio, un’impresa calcola la massima capacità produttiva in corrispondenza dell’economia di saturazione. Ecco che la capacità di produrre non risponde a un dato a caso, tecnico, di completamento. Al contrario!

Ultimo dettaglio. Nella soluzione qui allegata, rispondendo al quesito 3, si trascura un particolare. Il testo spiega che nello stabilimento da 42 milioni, il tempo di produzione dell’articolo scende di 2 minuti. Questo dettaglio non ha apparente ricaduta nei conteggi. E’ vero. Non c’è rilevanza nella soluzione conteggiata perchè è stato già imposta la produzione a 700 pezzi/ora. Lavorando su questa quantità, i 2 minuti risparmiati tra un tipo di stabilimento e l’altro sono inclusi.

Non resta che leggere dettagliatamente il testo del caso Scaltrini. Buon lavoro.