Caldwell, Christopher Caldwell spiega nel suo libro, L’ultima rivoluzione dell’Europa, l’esposizione a rischio che l’Occidente s’è assunto accogliendo una quantità eccessiva d’islamici.

L’argomento ovviamente è fonte di grandi divisioni; chi la pensa con orientamenti di sinistra, accetta la sostituzione etnica dell’elettorato nazionale, chi è di destra e centro desidera, al contrario, rispetto quello di sinistra, che il Paese resti a chi ne è proprietario, nato e ha contribuito alla sua Storia.

Posizioni diametralmente opposte.

Probabilmente la bassa crescita dell’Occidente come cultura e PIL deriva da queste polarizzazioni. Una Nazione vive d’accordo non su divisioni permanenti. A dispetto di tutto ciò, ovvero della compattezza nazionale, il PCI prima e il PD oggi, erede di quel partito, a cui si sommano i traditori della Democrazia Cristiana, (tali perchè hanno tradito il messaggio cristiano e politico alleandosi con che crede nella dittatura comunista) dal 1922 concorre alla divisione del Paese. Hanno fatto bene negli Stati Uniti a porre fuori legge il Partito comunista. Qui in Italia, come in Europa occidentale, non è stato possibile, quindi il nostro Paese cresce poco.

C’è stata un’epoca, anni Cinquanta e Sessanta dove l’Italia è decollata, poi con le contestazioni sociali, a partire dal 1968 è iniziato il ripiegamento e l’eclisse degli anni Duemila. L’Italia non cresce dagli anni Settanta, infatti l’indebitamento è stato il modo per spendere senza produrre ricchezza.

In tutto ciò, ci troviamo in Italia per volontà politica 5milioni e rotti d’immigrati a piede libero e altri 5 milioni a cui è stata concessa la carta d’identità. Quest’ultimi sono quindi “cittadini” italiani. Però che strani cittadini che sono questi islamici. Gente che scende in piazza pro-Hamas e pro-Palestina e pro-Gaza. Si tratta di gente con un orientamento ideologico di parte, quindi faziosi, intenzionati a creare frattura nel Paese. Siamo sicuri che questi soggetti devono restare in questo Paese cittadini che no?

Caldwell solleva il problema.