Studenti con comportamenti diversi verso lo studio. Psicopatologia dello studente e riflessioni per aiutare un’importante fascia d’utenza in disagio.

Studenti con comportamenti diversi verso lo studio, rappresenta il secondo articolo sulla psicopatologia dello studente globalizzato. Il concetto già espresso è come la stessa persona, in periodi diversi, possa comportarsi diversamente verso lo studio. Ne conseguono stili d’insegnamento che dovrebbero essere altrettanto diversi. Non sono però stati definiti quali sono questi diversi approcci. Studenti con comportamenti diversi verso lo studio significa che a grandi linee abbiamo 3 macro classi.

Il primo gruppo, sfortunatamente molto limitato, appena il 10% del totale, studia e capisce come una naturale conseguenza di se stessi. In questa classe di studenti, lo studio e la ricerca sono naturali evoluzioni della mente. A fronte di tale utenza, l’insegnante è libero di spiegare senza particolari preoccupazioni.

Nella “gaussiana” (imperfetta) dell’attitudine allo studio, ci si trova ora di fronte al vero gruppo leader: coloro che soffrono per crescere. Si tratta grosso modo del 45% del totale degli allievi. Persone che soffrono, ma crescono. Studiare per loro non è affatto naturale, ma perseverano con tenacia. Qui la crescita è sudore e fatica. In pratica un campo sterile e sassoso che viene arato e irrigato con amore. La docenza, per questa tipologia di studenti, va studiata e adatta caso per caso. Nonostante ciò, siamo ancora in un ambito collaborativo dove comunque il docente traina lo studente alla crescita.

Sino ad ora è stato descritto il 55% del totale. I problemi arrivano nel restante 45%, il terzo macro gruppo.

Effettivamente è nel terzo gruppo che si possono identificare gli studenti con comportamenti diversi. Ci si riferisce a chi si preoccupa di preparare un esame 10 giorni prima dell’appello. Materie come microeconomia, che richiedono 500 ore di studio (6 mesi) vengono umiliate nell’imparare solo “gli esercizi” senza ovviamente passare l’esame! Altra gente che si fa prendere dal panico, piange ma non studia, pretendendo “la sintesi” senza ragionare. Al terzo gruppo sarà dedicato uno studio specifico in questa serie di riflessioni.