Prendendo spunto dalla critica mossa al fondatore del marketing moderno, Philip Kotler emergono molti spunti da approfondire.

Per quanto non preoccupi chi deve fare “cassetta” perchè commerciante, la focalizzazione della fragilità delle generazioni più recenti in quanto incapaci di distinguere tra reale e virtuale, lascia noi adulti molto perplessi. Il concetto viene in chiaro esposto nell’ultimo libro di Kotler, Marketing 5.0, già nel secondo capitolo all’atto della descrizione delle 5 coorti tra il 1954 e il 2025. A pagina 26 il libro s’esprime con queste parole: “...di conseguenza non vedono alcun confine tra il mondo on line/virtuale e quello reale”

Se l’autore del libro incita le imprese a sfruttare questa debolezza incrementando la presenza virtuale dell’azienda, come sociologo “mi vengono i capelli dritti”.

Ecco la linea di frattura tra il venditore/commerciante e la sociologia.

E’ chiaro che sono lavori diversi e ogni persona “tira l’acqua al proprio mulino” però è come affermare che i farmacisti sono rimasti estremamente soddisfatti dall’evento pandemico che ad oggi conta oltre 180mila morti. Proseguendo, si potrebbe pensare al cardiologo che è felice delle patologie dei pazienti in ambito cardiaco e così via. E’ vero ci sono i becchini per seppellire i morti come i ladri che incrementano l’industria delle serrature e porte blindate.

Nonostante un’attività “tiri” l’altra, quanto irrita dal testo del Kotler è l’incitazione al sistema d’impresa per affondare la lama sul punto debole delle più recenti generazioni. Per punto debole s’intende:

  • il bisogno d’apparire e di sentirsi gratificati (in forma narcisistica) dall’attenzione d’altri in termini di “mi piace”;
  • la confusione tra privato e professionale;
  • la perdita del bisogno di possesso a favore dell’affitto (si pensi ai libri letti da virtuale che non si possono sottolineare e neppure possedere sui quali appuntare concetti e punti di vista. In fondo un libro resta non acquisito se virtuale);
  • la perdita di cognizione tra reale e virtuale considerandosi super eroi in una vita molto più povera. Chi si sentiva Napoleone andava nella corsia neuro, oggi è a piede libero.

I mali della società e delle generazioni vanno affrontati o favoriti per scopi di lucro e commerciali? Ecco spiegata la critica al Kotler.

Gli stupefacenti sono un male o un ottimo affare? Dalla risposta al quesito emerge il ridimensionamento del Kotler.