Piano di marketing sconosciuto alle imprese. Quelle che hanno chiuso per la pandemia da polmonite cinese e quelle che si stanno fermando/chiudendo per il caro bolletta, sono in realtà prive di pianificazione interna. Significa che si tratta di realtà che hanno vissuto gli ultimi decenni nella regola del “si è sempre fatto così“. Imprese di questo tipo possono anche scomparire.

E’ vero il linguaggio è crudo e c’è dispiacere nell’affermare ciò, anche perchè comporta disoccupazione e quindi sofferenza individuale e sociale. Non è tanto l’impresa che scompare, quando l’incapacità è dell’imprenditore, quanto il numero di posti di lavoro persi che produce danno sociale.

Tra le incapacità dell’imprenditore, va sicuramente annoverata l’assenza di un piano di marketing.

In Italia l’uso del piano di marketing su base pluri annuale è limitato a meno del 20% delle imprese (fonte Confindustria di Varese, intervista al Presidente).

Come avrebbe potuto aiutare l’imprenditore in affanno da bolletta energetica, una corretta pianificazione dei costi d’impresa?

Conoscere l’intera geografia dei costi interni permette di spostare le risorse da un settore di spesa all’altro. A una bolletta del gas o della luce impazzita, causa assenza d’energia nucleare nel nostro Paese, si taglia la pubblicità. Si rivede la politica retributiva del personale specie quella dei fuori busta, buoni o agevolazioni varie. In fase di bilancio, ma ciò ad opera del commercialista e in finale d’anno, tarare la politica degli ammortamenti. Ma sopratutto tagliare gli sprechi o usi esagerati che sono mappati nel piano di marketing sotto forma di “centro di costo”.

La politica della lotta agli sprechi è sempre stata sacrosanta, ma passa attraverso la condivisione con le maestranze. Non solo, serve anche sapere dove si trovano questi sprechi.

Il piano di marketing non è solo un progetto per vendere e collocare il prodotto sul mercato.

In realtà si tratta di un’accurata radiografia dell’impresa per capire se è capace di produrre reddito.