Modello di business nel profumo. Corso aziendale di marketing nel lusso. Un’azienda che esprime un marchio storico desidera fare il punto sulle sue strategie. Da questa necessità nasce un corso aziendale. Quanto qui indicato rappresenta la lezione 2 essendo la prima più focalizzata sulla sociologia dei consumi.

Un modello di business nel profumo prende in considerazione l’intero motivo d’esserci sul mercato da parte dell’azienda. Ad esempio, sappiamo dal Global Powers of Luxury Good 2017 (importanza delle fonti e della ricerca) che i consumatori di lusso sono solo 380 milioni su 7 miliardi di umani. Stiamo parlando del 5% del pianeta terra. Questo dato è destinato a contrarsi per effetto degli errori della globalizzazione da cui Brexit e dazi. Nell’immediato futuro possiamo pensare credibilmente a 350-300 milioni ovvero il 4,2% della popolazione mondiale. Ecco quali sono i margini di spostamento dell’utenza del lusso nel mondo: meno dell’1%.

Le prime 100 imprese del mondo nel lusso fatturano complessivamente 212 miliardi di dollari con una media di 2,1 l’una. Rispetto al 2016 la presenza italiana è scesa di 3 unità per cui ad oggi (2017-2018) gli operatori italiani di rilievo sono 26. In crescita inglesi, francesi e svizzeri. Questa dati, riportati nel rapporto 2017, sono riferiti al bilancio 2015. Anno per anno si registra un calo del 4,5% del fatturato. 

Sul piano globale c’è una forte vivacità da parte dei mercati emergenti (Cina e arabi) con una crescita di richiesta del lusso del 70%. Lo stesso bisogno è percepito nel mondo maturo al 53%. Con questi dati prendere atto del calo del PIL cinese (ottobre 2018) è molto importante per ragionare sul futuro e la sua criticità.

Le prime conseguenze che emergono da questo mercato in contrazione sono:

a) quali mezzi per comunicare al mercato?

b) il management del lusso e dei profumi non è un manager “qualsiasi” ma specificamente un sociologo dei consumi. Su queste tema si parte dalle parole della prof Vera Zolberg nel 1986 sul consumo come arma sociale. La connessione con la sociologia della devianza e conflittualità è immediata. In tal senso il lusso non è una parola ma un’ARMA SOCIALE. Con quest’arma si passa al concetto di sacro e di religiosità del consumo. Vanno approfonditi i concetti sociologici di DONO e SACRO;

c) il consumatore del lusso insegue un logo o il prodotto? Da questo punto interrogativo nasce la riflessione sul comportamento del cliente per il lusso e la sua fragilità relazionale nota come nichilismo e tumore del comportamento sociale. Per reazione e salvataggio dell’immagine di categoria sociale, c’è il bisogno di “beneficienza”, che l’industria del lusso deve considerare anche se nell’irresponsabilità della scelta;

d) nel modello di business di moda e nel profumo come calibrare il prezzo? Negli alzare il costo del prodotto imponendo l’inseguimento al cliente o elevare la media dei beni offerti lasciando scelta?

e) il ruolo dell’etichetta nel modello di business;

f) nella droga da lusso il cliente deve accettare l’idolatria del prodotto o condividerlo? Il rischio di farsi troppi nemici nel mercato dei consumatori da parte delle imprese di moda;

h) i pericoli di una strategia commerciale verso la parte bassa del mercato per salvare l’azienda;

i) non c’è lusso senza marca (peccato doverlo riconoscere attribuendo superficialità al consumatore)

l) la distribuzione è l’anello debole del settore profumi e lusso, perché porta alla fine del “sogno-desiderio” che va pilotato nelle mani del cliente;

m) comunicare senza fare pubblicità! Importanza dello storyteller in questo settore. Infatti chi poi spiega e vende infine il prodotto è il negozio non il sito web e pagina elettronica!

n) l’importanza del passaparola per un modello di business nel profumo;

o) nel modello di business del profumo mai vendere senza proporre un servizio!