Marketing coniugale. Come evitare di cadere in quel 42% di coppie che divorzia. L’Istat informa che il 42% di coppie coniugate, in Italia, divorzia. Negli Stati Uniti è al 45%. Da una stima emerge che il 60% delle coppie NON sposate si lascia. Cosa sta accadendo?

Marketing coniugale rappresenta una soluzione alla crisi dei sentimenti affettivi in era globalizzata, benché comporti un impegno. Partiamo dall’inizio del ragionamento. La globalizzazione ha portato precarietà nella società Occidentale. La precarietà lavorativa si è trasferita a quella affettiva. Ne consegue che serve un partner per quando si sta bene lavorando e un altro per la disoccupazione come incertezza. Spesso e purtroppo lo stesso partner non è adeguato al doppio ruolo, per quanto ci si sposi nella buona come cattiva sorte.

Per rispondere a questo dramma dell’era contemporanea (crisi della globalizzazione) servono una serie di passaggi.

Gli inglesi hanno dichiarato che è meglio essere britannici che europei. Vedi Brexit.

Gli americani hanno votato per Donald Trump, che con i dazi ha cambiato il mondo.

Infine gli italiani hanno votato al 70% per partiti estremi colpendo la globalizzazione. Peccato che in Italia la reazione anti globalizzazione sia stata mal posta, trovandosi, con la scelta fatta, in altri guai molto più gravi. Il riferimento è al rischio concreto di fallimento dello Stato italiano per effetto della manovra finanziaria 2018.

Comunque sia, il mondo sta reagendo alla globalizzazione e alla connessa precarietà. Il marketing coniugale, in ambito di coppia e in forma privata tra un uomo e una donna, risponde alla necessità di reagire. Cosa significa e comporta? “Semplice”, ogni giorno lui/lei fanno un qualcosa che sia una “sorpresa” per il coniuge. Non si tratta di spendere “denaro”, spesso non si paga nulla. Certamente non tramonta il sole che il lui/lei hanno offerto UN DONO all’altro anche solo in presenza.

La logica del DONO è molto studiata in sociologia e quindi diventa parte cruciale nel marketing coniugale. DONARE non è comprare ma semplicemente e sopratutto fare qualcosa. Guardare, spogliare, accarezzare, cercare, annusare, desiderare, porre attenzione. Ricordarsi gli orecchini di lei utilizzati in quel giorno o i colori indossai facendone memoria. Viene in mente il titolo di un libro di molti anni fa: moralità, memoria e desiderio. Concentrato nella logica di coppia tra donna e uomo, il marketing coniugale è moralità, memoria e desiderio.

Quando il partner fisso diventa la memoria vivente dell’altro, nasce la coppia e il marketing coniugale completa il quadro. 

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