La sociologia del ventesimo secolo segue immediatamente a pari studio già pubblicato relativo al XIX° secolo. Ecco a seguire il link della precedente ricerca come continuità di riflessione.

La sociologia del XX° secolo per Norbert Elias è a seguire i padri fondatori della dottrina: Weber, Durkheim, Simmel, Tonnies. Questo concetto è stato qui più volte corretto, considerando la nuova e peggiore sociologia quella che segue a Parsons. In pratica dalla fine degli anni Sessanta in poi.

Con la fine del conflitto vietnamita, la sociologia diventa di sinistra. La dottrina sociologica perde il ruolo di cassa di risonanza della borghesia e di messaggio positivo per il futuro.

Con il passaggio dalla destra storica alla confusionaria sinistra, la sociologia, come dottrina, perde la visione storica d’insieme. Lascia ad altri la TEORIA GENERALE limitandosi agli atti più minuti e limitati della vita.

La sociologia del XX° secolo, aspramente contestata da Elias, passando al servizio della sinistra politica, ne diventa arma per ogni contestazione e protesta da elevare ai Governi non di sinistra.

Tutti i sociologi successivi a Merton e Parsons (americani e degli anni Sessanta era contraddistinta dalla teoria funzionalista) nel mondo aprono a una serie di studi, concentrati sul singolo argomento. Tutti aspetti del mosaico della vita che sono importanti, ma non collegati tra di loro.

Oggi noi abbiamo una massa importante di ricerche empiriche applicate a quasi tutti se non tutti gli aspetti della vita umana privata e sociale. L’insieme di queste ricerche però, per quanto pregievoli, non è capace di definire “l’uomo nuovo”.

Noi non sappiamo e non abbiamo una Teoria generale in era globalizzata che ci spieghi cosa fare, come vivere, amare e comportarci. Al contrario c’è un ordine generico del tipo “si salvi chi può e come può“.

Sulla stessa omosessualità, ad esempio, giustamente collocata al confine tra psicologia e sociologia, resta nel limbo della devianza comportamentale con effetti sessuali, quindi una patologia non ancora curata. La sociologia su questi temi si tiene abbondantemente in disparte per non entrare in urto con nessuno.

Cosa ce ne faccamo di uno studio sull’uomo che evita il contradditorio sporcandosi della vicenda umana quotidiana da ricollocare in un quadro concettuale più ampio?

Elias critica aspramente la nuova sociologia del XX° secolo perchè incapace di ragionare in termini del PROCESSO DI CIVILIZZAZIONE.