Il caso Podemos. Contravvenire alla legge e lamentarsi della violenza.

Esiste il caso Podemos. Questo partito è adeguato a svolgere incarichi di governo? I fatti di Barcellona accaduti ieri, domenica 1° ottobre, mettono in dubbio l’autorevolezza del partito Podemos. Con il crollo di spessore politico di Podemos, precipita anche il corrispondente M5 italiano. Sono dure partiti protesta che valgono solo per il tempo delle lamentele, poi interviene la riflessione. Finalmente!

Andiamo con ordine per capire. La legge spagnola (per la precisione la Costituzione) è stata volutamente violata da Podemos con il falso referendum. Ne consegue che contravvenire alla legge significa esporsi alla “violenza” pubblica (la polizia). Un esempio per capirsi. Un falso tassista violenta una 20enne in auto. Il quartiere scende per difendere la vittima e picchiare l’aggressore (fatti di Milano). Dov’è la violenza? Una coppia divorzia o se non sposata si abbandonano: mamma mia che violenza! Il fidanzato uccide la fidanzata. Pare che ultimamente sia un caso frequente. Questa è violenza!

Ci si lamenta della difesa di un diritto e dell’annesso ripristino dell’ordine. Non ci si lamenta della violenza in crescita esponenziale tra le persone.

Abbiamo un travaso di violenza. Da fatti politici (come nella storia fino ad oggi) a vicende personali. Tutti inorridiscono nel ristabilimento della legge attraverso “la forza”. Nessuno si scandalizza per la superficialità e violenza dei rapporti personali. Qualcosa non quadra.

Il caso Podemos nasce da questa divaricazione tra sensibilità.

Nell’immaturità che consegue al non saper riconoscere quanto è incivile, ci sguazza Podemos e l’M5 italiano. Partiti che non hanno un pensiero limitandosi alla protesta. M5, come Podemos, protestano come fine a se stesso e manifestazione d’esistenza. Togli la sterile protesta e scompaiono Podemos e M5. Tutto qui. Protestare è giusto se si hanno idee alternative e migliori. Qui “crolla l’asino”. Dove sono le idee?